Angus Young, chitarrista fondatore degli AC-DC e autore di "Thunderstruck" (Getty Images)
Anche chi non ama il rock and roll energico e di facile approccio degli AC-DC non può non conoscere “Thunderstruck”, uno degli inni generazionali rock più conosciuti e amati di sempre, colonna sonora della Formula 1.
Nato nel 1990 come primo singolo di “The Razor’s Blade”, scritto da Angus e Malcolm Young, “Thunderstuck” è un brano che è stato inserito in una ventina di colonne sonore di film di grande successo, utilizzato per numerose pubblicità, sfruttato come traino per clip e presentazioni di vario genere. Un inno motivazionale per venditori, studenti, imprenditori, dipendenti. Ma anche sportivi.
“Thunderstruck” è anche il brano che da anni viene abbinato a numerosi eventi sportivi. Soprattutto motoristici. La Formula 1 non fa eccezione in questo senso. Quando le auto lasciano il paddock e si avvicinano alla griglia di partenza per il via la nenia stralunata e sabbatica di “Thunderstruck”, il brano capolavoro degli AC-DC, risuona insieme al rombo dei motori.
“Quando l’abbiamo composta, ormai più di trenta anni fa, non pensavamo sarebbe diventata un successo di questa portata” ha confessato non molto tempo fa Angus Young, che scrisse il brano insieme al fratello Malcolm, scomparso nel 2017. “Avevamo già molto materiale per il nuovo album e non avevamo in programma di registrare altro – dice Angus Young – ma mentre mi riscaldavo per una sessione di prove in studio è arrivato questo riff improvviso, all’apparenza semplice. Inizialmente sembrava persino banale ma poi ha preso consistenza. Abbiamo giocato sulla velocità, sul pitch e l’idea del coro iniziale e dell’incipit è stato molto naturale. Il testo è arrivato dopo, quando abbiamo voluto creare un gioco di parole che ricordasse il Thunderstreak, uno dei nostri giocattoli preferiti di quando eravamo piccoli”.
Il Thunderstreak era un piccolo aereo di polistirolo leggero che si scagliava in aria con una fionda a elastico, altri modelli avevano un caricatore a molla sotto le ruote. Il nome derivava da un caccia bombardiere prodotto dalla Republic fino al 1972.
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Il riff iniziale di chitarra è l’anima della canzone: al momento si calcola che sia una delle suonerie per telefonia più diffuse del mondo. Il coro, studiato da Angus Young e rifinito da Brian Johnson, una nenia sconclusionata e ruvida abbinata all’urlo “Thunder” che vien ripetuto all’unisono, ricorda invece una sorta di rito tribale. Il video viene diretto da David Mallet alla Brixton Academy di Londra è un omaggio al film “Mad Max Beyond the Thunderdome”. Mentre la band si esibisce sul palco decine di fan sono appesi a una balconata che ricorda l’arena dei combattimenti del film interpretato da Mel Gibson e Tina Turner.
“Thunderstruck” oggi è il brano più popolare e commerciale degli AC-DC, conosciuto anche da chi non frequenta i concerti rock e non ha confidenza con le chitarre ad alta tensione… tanto che anche chi ascolta Mozart, riconosce il riff di Angus Young ed esclama… “ah, è la sigla della Formula 1”.
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