Alex Rins (Getty Images)
Pochi giri dopo l’inizio delle prove libere del MotoGP di Andalusia Rins finisce lunghissimo in curva e cade a terra pesantemente sulla ghiaia. Rientra nelle prove del pomeriggio ma con molta cautela.
Il ruzzolone di Alex Rins è abbastanza drammatico per quanto spettacolare. Impressiona subito l’impatto a terra del pilota prima con la spalla siniestra e poi con la mano. Rins si rialza eguadagna immediatamente il bordo pista con le proprie bambe ma continua a tenersi il polso come se avesse subito qualche trauma.
Niente clinica mobile almeno inizialmente per il pilota spagnolo della Suzuki che rientra direttamete al box, si toglie il casco, beve qualcosa e continua a massaggiarsi il polso con il volto teso e l’impressione di chi comunque ha un certo dolore. Rimane seduto sulla poltrona a controllare i colleghi che girano ma non rientra anche se il suo nome rimane fermo in fondo alla colonna dei tempi perché di fatto non è riuscito a chiudere nemmeno un cronometro buono.
Con il passare dei minuti appare chiaro che qualche problema ci sia: Rins continua ad aprire e chiudere la mano in modo nervoso senza trattenere una piccola smorfia di fastidio. Quando mancano dieci minuti al termine delle prove libere si alza e se ne va per tornare al motorhome. Prove finite.
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Le notizie del paddock riportano che Rins sarebbe andato in clinica mobile per farsi controllare la mano e la spalla, soprattuttoper verificare le sue condizioni in vista della seconda sessione di prove libere in programma nel pomeriggio. Rins nel pomeriggio scenderà in pista con calma e a prove libere inoltrate: parecchi giri, forse per verificare resistenza e soglia del dolore. I medici lo danno OK ma con una brutta botta da assorbire alla spalla e alla mano.
Si tratta della seconda brutta caduta dopo quella rimediata nel corso della Q2 della settimana scorsa. Un tonfo che aveva impedito al pilota della Suzuki di partire per il primo Gran Premio della stagione. Rins è abile e arruolato per le qualifiche e il Gran Premio ma in condizioni fisiche, sicuramente, tutt’altro che perfette.
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