Valentino Rossi, nuova ipotesi sul futuro…non in Moto

Si avvicina il momento in cui Valentino Rossi dovrà decidere quale sarà il suo futuro dopo l’addio alle corse. Si fa strada una nuova ipotesi, che gli permetterebbe di restare nel suo mondo.

Valentino Rossi
Valentino Rossi con la sua Yamaha (Foto: Getty Images)

Valentino Rossi continuerà quasi certamente a gareggiare anche nella prossima stagione (l’accordo con la Petronas sembrerebbe essere a un passo) ma per chi come lui ha già superato i 40 anni diventa importante pensare anche a quale possa essere il suo futuro non appena deciderà di appendere il casco al chiodo. Qualche tempo fa lui stesso aveva sottolineato come quel momento lo spaventi proprio perché significherebbe dare l’addio a una quotidianità che dura ormai da più di vent’anni, ma prima o poi sarà necessario prendere una decisione definitiva.

Difficilmente il “Dottore” lascerà totalmente le piste, ma questa potrebbe essere l’occasione per vederlo con un ruolo nuovo. Anzi, l’incarico sarebbe già pronto: ormai da qualche anno, infatti il numero 46 ha una sua scuderia, la VR46 Academy, che sta dando anche in questo periodo importanti risultati. A dimostrarlo è il podio ottenuto proprio domenica a Brno da Franco Morbidelli, che nel 2021 avrà la possibilità di condividere il box proprio con il suo “maestro”.

Valentino Rossi Brno
Valentino Rossi (Getty Images)

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Un futuro dietro la scrivania per Valentino Rossi?

Tra le possibilità all’orizzonte per Valentino c’è quella di poter diventare team manager delle due squadre che militano in Moto2 e in Moto3. Questa idea sembra solleticarlo particolarmente: “Mantenere viva una squadra richiede un importante sforzo sul piano economico, ma per ora a livello organizzativo tutto procede bene e questo non può che renderci soddisfatti – ha detto ai microfoni di Marca -. Ora il tempo che ho a disposizione è davvero poco, ma non appena smetterò mi piacerebbe occuparmi in prima persona del team“.

La lunga esperienza in pista ha permesso a Rossi non solo di capire gli errori commessi e di sapere di cosa ha bisogno quando sale in moto, ma di riuscire a capire bene chi abbia le doti per fare bene in pista. E il caso di Morbidelli, arrivato in Moto2 nel 2013 dopo alcune stagioni nella Superstock 600, sembra esserne la dimostrazione. “Il podio che ha ottenuto a Brno è stato decisamente meritato da Franco. Sono convinto che in futuro possa lottare per la vittoria, al pari di Bagnaia. Il lavoro fatto con l’Academy ci ha permesso Franco e Pecco nelle squadre giuste dove possono mettersi alla prova” – ha concluso.

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