Peggio di così non potrebbe andare e il GP di Monza, sotto un certo aspetto, rappresenta il momento più basso nella storia della Ferrari in Formula 1 degli ultimi trent’anni. 
Sebastian Vettel, quattro volte campione del mondo, fallisce clamorosamente l’accesso alla Q2: non era mai accaduto prima che è un pilota della Ferrari fallisse da un punto di vista di prestazione l’accesso alla seconda sessione di prove libere.
GP Monza, disastro Vettel
Sicuramente, ancora una volta, la fortuna non ha girato nel modo dovuto per la Ferrari e in modo particolare per Vettel, coinvolto da un gran traffico proprio mente tentava un ultimo disperato assalto al miglior tempo. Ma sono state troppe le cose che avevano lasciato presagire un disastro del genere. Vettel, nel corso delle tre sessioni di prove libere, era stato costantemente il più lento tra i due piloti della Ferrari e non era mai riuscito a impressionare neppure quando, nella terza sessione, era riuscito a migliorarsi almeno un pochino.
Nei pochi minuti a disposizione delle qualifiche in Q1, Vettel si ritrova subito un gran traffico pur cercando di restare davanti e ignorando Leclerc che in teoria avrebbe avuto bisogno della sua scia. Il francese, dopo essersi visto annullato il suo primo tempo a causa di una traiettoria irregolare, riesce a rimediare in extremis. Vettel no.
Il tedesco rimane in macchina mentre i meccanici gli montano le gomme nuove: poi esce all’ultimo istante, proprio nel momento di maggior confusione e rimane chiuso in un imbuto che non gli consente mai di trovare la velocità per un giro lanciato. Chiude con il 17esimo tempo assoluto, partirà dalla nona fila. Uno dei momenti più bui in senso assoluto nella storia della Ferrari che vede Vettel abbandonare i box a testa china e in silenzio per guadagnare la via del motorhome.
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