Alien, l’astronave del film va all’asta: diventerà una giostra

A presentarla nel modo migliore è il suo creatore, Ridley Scott, il regista di “Alien”, l’uomo che per primo disegnò l’ambiente nel quale la creatura più sanguinaria e spietata dei film di fantascienza riuscì a farsi strada.

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La Nostromo così come era stata disegnata nei primi bozzetti di Ridley Scott (Foto 20th Century Fox)

Disegnandone un bozzetto, Ridley Scott convinse i produttori della 20th Century Fox a costruirne non un modellino ma una vera e propria ricostruzione in dimensioni originali.

La casa di Alien

La “Nostromo” era l’astronave fermata nel corso del suo viaggio interstellare con tutto il personale di bordo in uno stato di vita sospesa, definito ipersonno. Allertata da un segnale d’emergenza la nave ferma la sua corsa su un remoto satellite. Gli astronauti si svegliano, vanno alla ricerca dei superstiti di quella che sembra una situazione di grave emergenza e diventano le vittime dell’Alieno, una creatura misteriosa e terribile che a uno a uno cercherà di sbranare tutti gli occupanti della “Nostromo”.

Tra i protagonisti Sigourney Weaver nei panni del tenente Ellen Ripley che sarà poi la protagonista di numerosi sequel di enorme successo senza comparire mai negli spin-off “Alien vs Predator”, altrettanto apprezzati dal grande pubblico.

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Una delle prime immagini chiare dell’Alieno, anche questo disegnato da Scott (Foto: 20th Century Fox)

L’idea di Ridley Scott

L’idea di Ridley Scott era visionaria ma vincente. “Volevo creare un’astronave che non avesse nulla di moderno, che fosse fatiscente e un po’ scassata. Più simile a una sorta di impianto minerario, a un ferrovecchio che non alle solite astronavi fantascientifiche e ipertecnologiche. La ‘Nostromo’ altro non era che un cargo, una sorta di nave merci – dice Scott – i suoi occupanti dovevano essere degli astronauti di basso profilo, dei veri e propri operai. Anche loro linguaggio nella mia sceneggiatura era molto basico, sgrammaticato”.

Scott studia la “Nostromo” come una prigione dalla quale sia impossibile scappare: “L’idea che volevo dare era quella di gente che si trova al posto sbagliato nel momento sbagliato senza alcun mezzo per difendersi. Un ambiente familiare ma ostile. Una cosa così non si poteva creare al computer. Nel 1979, quando realizzammo il film, le tecnologie erano molto diverse da quelle che abbiamo oggi. Quindi , un po’ come stato fatto per altri film che arrivarono in seguito, come “Mad Max” piuttosto che “Waterworld” creai un ambiente ad hoc e parlai con gli scenografi per realizzare un’astronave che fosse un vero e proprio set di scena, in grandezza naturale”.

La “Nostromo” venne realizzata nel corso di tre mesi di lavoro in uno studio di Los Angeles in alluminio e acciaio, utilizzando alcune parti prefabbricate acquistate da un’industria che allestiva piattaforme petrolifere. L’ambiente perfetto per scatenare la caccia all’extraterrestre assassino e per girare un film di enorme successo.

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Uno degli interni della Nostromo, ricostruito dai disegni di Ridley Scott (Foto 20th Century Fox)

Diventerà una giostra

“Alien” ebbe un successo enorme che quasi spiazzò la stessa 20th Century Fox. Di fronte ai primi incassi la compagnia si guardò bene dallo smantellare l’astronave costruita da Ridley Scott, che rimase per diversi anni in un magazzino. Sembrava che dovesse essere nuovamente utilizzata in uno dei sequel, ma così non fu… Oggi la “Nostromo” è andata all’asta come cimelio per quasi mezzo milione di dollari.

Accantonata l’idea di renderla una delle attrattive del museo del cinema della compagnia, è stata acquistata da un parco divertimenti californiano che la farà diventare la struttura principale di una giostra che, paradossalmente, non si potrà chiamare “Alien”. Il marchio risulta depositato con royalties miliardarie. Sarà un convoglio coperto, una giostra solo parzialmente all’aperto con un percorso buio e in parte sotterraneo, con animazioni e proiezioni 3D e con ogni probabilità si chiamerà proprio “Nostromo”,

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