Perez, che stoccata alla Racing Point: “Vettel non è più veloce di me”

A muovere la decisione di Sergio Perez di annunciare il suo addio alla Racing Point attraverso i propri social, è stato soprattutto l’orgoglio.

Sergio Perez
Sergio Perez commenta con molto disappunto la notizia che ormai lo vede in uscita dalla racing Point (Getty Images)

Ovviamente la sua decisione di lasciare la scuderia nella quale ha gareggiato per gli ultimi sette anni è la notizia più dibattuta nel corso della conferenza stampa che precede il Gran Premio di Toscana al Mugello.

Perez e Vettel: il dualismo

Perez risponde subito in modo estremamente chiaro a quello che è successo nell’arco di pochissime ore e si toglie un paio di macigni dalle scarpe: “Posso dire che sono stato ignorato, nonostante in scuderia tutti sapessero il mio desiderio di essere riconfermato anche per la prossima stagione nessuno mi ha mai detto nulla. Ho preso la mia decisione solo all’ultimo momento quando ho capito che Sebastian Vettel sarebbe stato il prossimo pilota della scuderia e che il team era già d’accordo con il pilota. A quel punto, quando ho realizzato che posto per me non ce ne era più e che non potevo far nulla per cambiare questa decisione, ho salutato e mi sono fatto da parte. Tuttavia io non penso di essere più lento di Vettel, anzi…”

Eppure il pilota messicano aveva ancora un anno di contratto perché, nel 2019, aveva firmato un triennale: “Nel momento in cui ti rendi conto di non far più parte di un progetto non c’è contatto che tenga e non ha alcun senso impuntarsi. La Racing Point ha fatto le sue scelte e io spero di avere altre opportunità perché la scuderia stava andando chiaramente in un’altra direzione. Mi spiace di averlo saputo soltanto mercoledì mattina dopo una telefonata da parte del proprietario dela scuderia”.

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Le critiche a Lawrence Stroll

Perez insomma tira in ballo Lawrence Stroll: “Sono in questo ambiente ormai da tempo e anche se nessuno mi aveva ancora detto nulla alcune cose le avevo già capite da solo. Sette anni sono tanti, è un ciclo importante nel corso del quale siamo cresciuti tutti: la macchina, il team e anche io. Ora abbiamo altre nove gare per lasciare un ricordo straordinario di questa stagione”.

La mancata riconferma brucia. Il messicano era davvero convinto di essere ancora il titolare… “Ma va bene lo stesso. Abbiamo ancora nove gare di cui essere orgogliosi. Se devo essere onesto il feedback che ho sempre avuto dalla scuderia era che volessero continuare a lavorare con me. Nessuno mi ha mai detto o fatto pensare niente diverso. Non me l’aspettavo ma… lo accetto. Va bene così. Il contratto verrà risolto: ci siamo messi d’accordo ma su quello che abbiamo concordato non dirò nulla”.

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Sergio Perez
Sarà l’ultima stagione dopo sette anni in Racing Point per Sergio Perez (Getty Images)

Nessuna prospettiva

Il futuro di Perez rimane incerto: “Come del resto qualche settimana fa, non ho un piano B, non ho trattato con nessuno ma la mia priorità è restare in Formula 1 se trovo un progetto compettivo e che mi piace. Qualcosa che mi porti a dare il 100% in ogni singolo giro di pista. Mi auguro anche un progetto a lungo termine, per lo meno per due anni. Parlerò con chiunque vorrà prendere contatti con me ma non ho fretta. Posso prendere una decisione con tutta calma e prendere tutto il tempo che mi serve. Se davvero non ci sarà nulla di interessante in Formula 1 cercherò altre strade”.

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