Fiat Panda festeggia 40 anni: tutte le innovazioni della city car

Quest’anno Fiat Panda festeggia 40 anni: ma qual è la chiave del suo successo? Cos’è che le ha concesso di divenire l’utilitaria più venduta in Italia?

Fiat Panda
Fiat Panda (Fca Group)

Sono trascorsi 40 anni da quando per la prima volta la Fiat Panda ha fatto capolino nella vita degli italiani. Un’auto unica nel suo genere: ecclettica, sempre attuale, versatile ed in grado di soddisfare tutte le esigenze degli utenti. Dalla sua nascita ad oggi, Panda ne ha fatta di strada e nel corso del tempo è sempre stata oggetto di rinnovamenti, perché la casa piemontese è sin da subito stata conscia del fatto che di una quattro ruote come questa non si può interrompere la produzione.

Ma qual è il segreto di Panda? Qual è la chiave del suo successo? A spiegarlo Roberto Giolito, capo della EMEA FCA Heritage raggiunto a Mirafiori da Luca Napolitano, suo omologo della EMEA Fiat, Lancia & Abarth Brands.

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Tanti auguri Panda, Fiat festeggia i 40 anni della sua utilitaria di punta

Roberto Giolito e Luca Napolitano
Roberto Giolito e Luca Napolitano (Fca Group)

È come uno scrigno la Panda: all’interno delle sue forme squadrate racchiude un inestimabile tesoro. La capacità di adattarsi ad ogni situazione e di soddisfare le esigenze di un ampissima fetta di mercato. Tutto frutto ovviamente della mente geniale di progettisti ed ingegneri di FCA che ormai da 40 anni lavorano per incrementarne il successo e mantenerla al passo con i tempi.

Dalle tecnologie alle motorizzazioni Panda non è mai rimasta indietro, anzi, è sempre stata un passo avanti rispetto alle sue competitor. Elementi unici ed originali, pensati appositamente per lei, le hanno da sempre dato quel je ne sais quoi che l’ha resa irresistibile. Basti pensare che è proprio lei la regina incontrastata del mercato in termini di vendite: primato incontrastato, conteso solo con la 500 sempre di Fiat.

Roberto Giolito, capo della EMEA FCA Heritage, ha svelato quale sarebbe la chiave del successo dell’utilitaria. “Panda è un archetipo, un modello a cui si fa riferimento quando si parla di maneggevolezza.  Si pensi allo spazio interno: è ‘pieno di vuoto’” ha affermato.

Ed in effetti a ben guardare mai parole furono più azzeccate. Giolito prosegue affermando che quello di Panda è uno spazio riempibile a gusto del proprietario. Per non parlare dell’intuitività della plancia, complessa nella realizzazione ma al contempo facile da usare. Un binomio ricorrente in tutta l’auto per la verità. Come ad esempio l’ampia visuale, frutto di uno studio certosino che consente al guidatore di essere sempre attento su quanto avviene in strada. Una sorta di guida autonoma che Panda possiede da sempre, che Giolito definisce “analogica“.

Quanto alla tecnologia impiegata è innegabile che sia stata una delle prime auto nella quale è stata colta l’importanza dell’interattività e della connessione con lo smartphone, divenuta praticamente un’estensione del corpo umano. Il segreto di Panda è, quindi, uno: la sua voglia di rinnovarsi sempre, di voler essere l’auto di tutte le generazioni, passate ed a venire.

Panda Easy Hybrid è l’emblema di questo assunto. Un veicolo ibrido dalle bassissime emissioni e per di più non oneroso in grado quindi di essere estremamente accessibile. Una city car green ed in linea con le attuali richieste di mercato.

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