Binotto e il rapporto con Wolff: il manager spiega la “rivalità” con il collega

Il team principal della Ferrari Mattia Binotto parla della sua rivalità con Toto Wolff “sempre all’insegna della sportività e della lealtà”

Mattia Binotto
Mattia Binotto, 51 anni, è in Ferrari dal 1995 e dallo scorso anno è team principal della scuderia (Getty Images)

Quella tra Ferrari e Mercedes è una delle rivalità più accese degli ultimi anni. Così come il dualismo tra i due team principal, Mattia Binotto in forza alla casa di Maranello e Toto Wolff amministratore delegato e azionista della scuderia Mercedes di Formula 1.

Binotto e Wolff, cari amici

Di questa rivalità ha parlato proprio il team principal della Ferrari, Mattia Binotto dicendo che il rapporto che ha con Toto Wolff è di forte e accesa rivalità sportiva ma assolutamente di odio.
Gli scontri tra Binotto e Wolff sono stati frequenti, e anche piuttosto aspri come all’inizio di questa stagione quando avevano discusso a lungo sull’accordo segreto tra la FIA e la Ferrari per la power unit dello scorso anno utilizzata dalla Rossa.

Ma da qui a parlare di odio c’è una bella differenza…

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Mattia Binotto
Mattia Binotto, team principal della Ferrari (Getty Images)

“Niente odio, solo rivalità”

“Diciamo che ci ‘odiamo’ a vicenda – spiega Binotto in una intervista mandata in onda su SKY Italia – ma il termine è un po’ forzato. C’è una fortissima rivalità, la più consistente in assoluto da alcuni anni. La Mercedes è l’avversario principale e più forte con cui ormai mi confronto da molti anni. C’è una grande rivalità, ma certo non c’è alcun odio”.

Binotto guarda alla Mercedes con l’obiettivo di chi vuole invertire la tendenza degli ultimi sei anni: “La Mercedes vince e tutto questo merita rispetto – dice Binottocosa che mi porta anche ad alimentare sempre di più l’ambizione di battere questo avversario, superarlo. E riportare la Ferrari al vertice della Formula 1 là dove merita di essere”.

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Binotto e l’accordo segreto

Il team principal della Ferrari, 51 anni, è anche tornato sulla querelle delle power unit e dell’accordo con la FIA: “Intanto non c’è stato nessuno che lo scorso anno abbia presentato una protesta formale contro di noi – specifica il dirigente – tutto è nato dal desiderio della FIA di approfondire le sue analisi sullo sviluppo della vettura di questa stagione. E di qui abbiamo raggiunto un accordo: chiudere con il passato e pensare solo al futuro, aiutiamoci a vicenda per capire quali sono le possibili zone d’ombra nelle regole. Una forma di collaborazione sportiva e responsabile se nel futuro siano necessari chiarimenti. L’accordo era segreto perché certo non avremmo mai potuto mostrare a tutti le caratteristiche del ​​nostro motore. Nessuno lo ha mai fatto in Formula 1 e credo nessuno lo farà mai…”

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