Car sharing (Foto: Getty Images)
Uno studio della Federauto conferma come il car sharing sia diventato una soluzione ormai sempre più conveniente rispetto all’auto privata.
In tempi di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo è inevitabile cambiare anche alcune delle proprie abitudini personali. Chi ne ha la possibilità ha così deciso di utilizzare l’auto e non più i mezzi pubblici, spesso ancora troppo congestionati, per raggiungere il proprio posto di lavoro. Ma, allo stesso tempo, si registra una crescita importante anche di un servizio che finora generava ancora forte scetticismo: il car sharing. Si tratta di una soluzione diffusa soprattutto nelle grandi città, ma che può rivelarsi conveniente sul piano economico soprattutto per chi non è abituato a percorrere grandi distanze nel corso di un anno.
E proprio nell’ultimo periodo si è registrato un incremento importante nel numero di persone che preferiscono muoversi in questo modo. A metterlo in evidenza sono i dati della Fondazione Filippo Caracciolo di Aci, tramite uno studio uno studio sulla mobilità condivisa nelle città italiane. L’automobile di proprietà può essere considerata la soluzione meno cara solo per chi percorre più di 8.000 km ogni anno in ambito urbano ed extraurbano. In alternativa, se si vuole ragionare in un’ottica di convenienza, diventa inevitabile prendere in considerazione metodi alternative.
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Uno dei pochi deterrenti al car sharing può essere dato dalla sua diffusione ancora non ottimale. Chi vive in una piccola realtà, infatti, difficilmente può contare su un’offerta che può essere considerata adeguata. Ma se si vuole puntare in maniera decisa sulla mobilità sostenibile, obiettivo a cui tengono ormai tutte le case automobilistiche, è impossibile non prenderlo in considerazione.
Il beneficio sarebbe più che importante: le famiglie potrebbero risparmiare ogni anno tra i 390 e i 935 euro rispetto all’utilizzo dell’auto propria. “Ripensare a nuove forme di mobilità post Covid è più che mai importante, per non farsi trovare impreparati quando l’emergenza sanitaria potrà essere finalmente messa alle spalle” – ha sottolineato Giuseppina Fusco, presidente della Fondazione Filippo Caracciolo e vice presidente dell’Automobile Club d’Italia.
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