Formula 1

Incidente Grosjean, si allarga l’indagine: due mesi per le conclusioni

Grosjean è fuori dall’ospedale. Ma l’inchiesta sull’incidente avvenuto domenica scorsa sul circuito del Sakhir in Bahrain si amplia ancora con l’acquisizione di nuovi elementi

Grosjean uscito indenne dalle fiamme della sua Haas viene portato in ospedale (Getty Images)

Non si sono ancora concluse le indagini sul gravissimo incidente avvenuto domenica scorsa sul circuito del Sakhir che ha visto il pilota della Haas Romain Grosjean vivo per miracolo.

Incidente Grosjean, tempi lunghi

Sull’inchiesta stanno indagando non soltanto commissari e funzionari della Formula 1 ma anche quelli della Federazione Internazionale dell’Automobile che sovrintende a tutti gli sport motoristici mondiali. Una commissione di grande autorevolezza che interviene solo in casi di particolare gravità che riguardano la sicurezza di circuiti, piloti e pubblico. È il caso dell’auto in fiamme di Romain Grosjean sembra assolutamente essere stato inserito nel protocollo delle indagini di rilievo.

I commissari della FIA hanno acquisito un gran numero di elementi: foto, video e testimonianze. Ma, soprattutto, hanno accuratamente analizzato i rottami della vettura che è andata completamente distrutta nell’incidente e nell’incendio immediatamente successivo. Secondo fonti ufficiose provenienti dall’interno della federazione internazionale l’indagine dovrà andare avanti con l’acquisizione di ulteriore materiale e potrebbe concludersi non prima di due mesi.

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Un’indagine accurata

A sovraintendere i lavori della commissione di inchiesta è il direttore della sicurezza della FIA, Adam Baker: “Con così tanti dati disponibili in Formula 1, ci permette di determinare con precisione ogni elemento di ciò che è accaduto. Abbiamo preso molto seriamente questa indagine e seguiremo un processo rigoroso per scoprire esattamente cosa è successo prima di proporre potenziali miglioramenti”.

Tra i fattori al centro dell’indagine ci sono alcuni elementi strutturali della macchina come il poggiatesta, l’estintore, la protezione dell’abitacolo – il cosiddetto Halo – ma anche la tuta ignifuga e il casco del pilota. La prima inchiesta ha rivelato che l’auto è stata letteralmente tagliata in due dall’impatto e che a salvare la vita del pilota sarebbe stata proprio la gabbia protettiva all’interno dell’abitacolo. Tuta e guanti ignifughi avrebbero fatto il resto.

Tuttavia si cerca di capire se, ed eventualmente in che modo, Grosjean potesse essere estratto più rapidamente dall’auto in fiamme considerando i 28 secondi che lo hanno visto combattere con le cinture di sicurezza per mettersi in salvo.

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Grosjean appena uscito dall’ospedale, la prima visita al circuito (Getty Images)

Si lavora sulla curva dell’incidente

Le condizioni di Grosjean, nel frattempo, sono considerevolmente migliorate. Il pilota, che è sempre stato cosciente anche dopo l’incidente, ha già lasciato l’ospedale ma salterà il gran premio di domenica prossima sempre sul circuito di Sakhir. La sua presenza ad Abu Dhabi, per il momento non è ancora stata confermata ma i vertici della Haas la definiscono “molto probabile”.

Nel frattempo il direttore di corsa Michael Masi ha annunciato nuovi provvedimenti in pista. Il guard-rail del punto dove la macchina di Grosjean si è schiantata prendendo fuoco, sarà integrato con gomme ed elementi di protezione. Come noto il tracciato cambierà rispetto al Gran Premio di domenica scorsa. Ma le vetture continueranno a percorrere tra le curve 3 e 4, proprio dove Grosjean si è schiantato.

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Stefano Benzi

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