Motocicletta e Taekwondo: le missioni di Santwana, eroina del Bangladesh

Una ragazza sfugge in motocicletta a un matrimonio combinato e decide di insegnare il taewondo ad altre giovani donne: e lo fa in moto

Motocicletta Bangladesh
La campionessa di Taekwondo Santwana Roy gira in modo tra i villaggi del Bangladesh per insegnare il suo sport (Getty Images)

Ci sono persone che diventano un esempio per le grandi cose partendo da piccoli gesti, bastano una motocicletta e una grande volontà.

In motocicletta per il Bangladesh

Ed ecco come la storia di Santwana Roy è diventata di interesse mondiale. Santwana vive in Bangladesh ed è un’affermata campionessa di taekonwdo, affascinante arte marziale e di combattimento che è estremamente popolare in tutto il sud est asiatico anche a livello femminile. Da diversi mesi, nonostante il paese sia in ginocchio a causa del COVID, Santwana non si è fermata un attimo e gira tutto il paese con la sua Honda 200 per andare a insegnare il suo sport a ragazzine giovanissime.

Con uno scopo ben preciso: “Le donne hanno bisogno di aiuto ma soprattutto di esempi – racconta – io sono sfuggita ad appena sedici anni a un matrimonio combinato. Non ne volevo sapere e sono scappata. Solo dopo ho scoperto il taekwondo che è stato fondamentale per trovare la mia strada”.

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Una vita di scelte

Una strada condotta a suon di vittorie: Santwana ha conquistato il titolo nazionale, quello asiatico diventando una delle campionesse più forti di tutti i tempi. Un vero e proprio simbolo del proprio paese: anche se si è azzardata a dire no ai matrimoni combinati e precoci, che sono aumentati durante la pandemia a causa della violentissima crisi economica che ha investito le aree rurali. Per contrastare un uso purtroppo molto diffuso in tutto il Bangladesh, Santwana – che ora ha 36 anni – gira tra tutti i villaggi e insegna il taekowndo.

Santwana grazie allo sport si è laureata, ha un’istruzione e dice alle giovani donne del suo paese di non lasciare che altri decidano per loro: “Ci sono milioni di donne che vengono cedute in spose poco più che bambine, altre che subiscono violenze domestiche dal padre e poi dal marito e che non si ribelleranno mai e subiranno per tutta la vita. Per le ragazze del mio paese il taekwondo può essere una via d’uscita dal matrimonio infantile e persino un modo affrontare le molestie sessuali”.

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In modo da un villaggio all’altro

Con la sua Honda 200 viaggia in moto nei villaggi locali, tra i campi da cricket e da baseball e insegna alle ragazze come calciare, cadere e colpire per autodifesa. Alcune hanno 13, 14 anni: “Inizialmente i genitori non volevano mandarmi le loro ragazze per l’allenamento. Pensavano che questo fosse uno sport per uomini. Pensavano che le loro ragazze avrebbero dovuto lottare con abiti corti. Ci è voluto molto per convincerli – racconta Santwana – ma se anche solo una di loro troverà la sua strada, come ho fatto io, fuori dalle logiche del possesso di una famiglia, sarà una vittoria. Le donne del mio paese hanno il diritto di dire di no. E di essere libere di vivere come vogliono”.

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