MotoGP, Puig e l’anno orribile Honda senza Marquez: “C’è stato un eroe…”

Alberto Puig, team principal della Honda, traccia un bilancio del 2020 della sua scuderia, caratterizzato dall’assenza di Marc Marquez. Ma c’è qualcuno che si è distinto in modo particolare.

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Alberto Puig, team principal Honda (Foto: Getty Images)

L’assenza durante tutta la stagione di MotoGp di Marc Marquez ha certamente penalizzato il diretto interessato, che non ha potuto confermare il suo titolo di campione del mondo (oltre a non avere molte certezze su quando potrà tornare a gareggiare), ma a farne le spese è stata anche la sua scuderia, che non è quasi mai riuscita a essere competitiva. Almeno per ora il team non ha voluto sosttuire lo spagnolo, in attesa di saperne di più sulle sue condizioni, ma il terzo intervento chirurgico a cui si è sottoposto negli ultimi giorni complica certamente i piani di tutti.

Il bilancio della squadra giapponese, vera dominatrice negli ultimi anni nella classe regina, non può quindi che essere negativo. I piani iniziali prevedevano di puntare su Alex Marquez dopo il periodo trascorso in Moto2 in modo tale che poter stare quotidianamente a fianco del fratello potesse aiutarlo a crescere, ma questo non è praticamente mai avvenuto. Importante si è rivelato comunque l’apporto di Stefan Bradl, che ha sostituito l’otto volte iridato in pista, oltre a svolgere il suo ruolo di collaudatore. Pensare di poter raccogliere risultati migliori era però con ogni probabilità impossibile, come ha sottolineato il team principal Alberto Puig.

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Marc Marquez (Getty Images)

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L’assenza di Marquez ha penalizzato la Honda: il pensiero di Puig

In casa Honda non possono certamente fare i salti di gioia per quanto fatto nel 2020, anche se c’è la consapevolezza di come l’assenza del leader abbia inevitabilmente inciso. Ora non resta che provare a guardare avanti nella speranza che l’arrivo di Pol Espargarò possa permettere alla squadra di fare un salto di qualità, cosa che i compagni dell’otto volte iridato non hanno permesso di fare negli ultimi anni. Questo è il pensiero di Alberto Puig: “Non posso dare un voto su quanto abbiamo fatto in questa annata – sono le sue parole riportate da MotoGp.com -. Noi non abbiamo potuto contare in nessuna gara sul nosto pilota migliore, cosa che evidentemente non avevamo previsto. Tutti i nostri programmi sono saltati sin dalla prima gara, quando lui si è infortunato”.

Chi è salito in sella alla moto dopo Marc ha quindi compreso quanto sia lui il vero punto di forza del team e sia in grado di spingerla al massimo: “Noi eravamo partiti con l’idea di conquistare il titolo anche quest’anno, ma non siamo riusciti a lottare proprio per l’assenza di Marc. Non posso però che sottolineare l’ottimo lavoro fatto da Alex, che è riuscito a migliorare costantemente e a smentire anche gli scettici. Il percorso che è riuscito a fare ci rende orgogliosi”.

Puig ha però voluto complimentarsi anche con Stefan Bradl, che si è trovato a svolgere un ruolo che inizialmente non era stato previsto: “Per me lui non può che essere considerato un eroe, si è sacrificato e messo a nostra disposizione per tutta l’annata. In breve tempo è riuscito a capire come sfruttare al meglio le potenzialità della moto e i risultati che ha ottenuto lo dimostrano” – ha concluso il dirigente.

 

 

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