Alfa Romeo Giulietta, vicino l'addio a un classico italiano: le conseguenze
L’Alfa Romeo Giulietta sta per uscire di produzione. Storia di un modello che dal 1954 accompagna gli italiani. La possibile erede
Un addio nostalgico. Per la terza volta, l’Alfa Romeo si prepara a cancellare dalla propria gamma la Giulietta. Questo però appare come un addio definitivo da parte della casa del Biscione a una delle più longeve espressioni del successo del brand nel segmento C.
La Giulietta uscirà di produzione di fatto senza essere sostituita, lasciando nel catalogo attuale dell’Alfa solo la Giulia e la Stelvio, in attesa della Tonale che però non è attesa prima del 2022.
La lunga storia della Giulietta iniziò nel 1954, con la sottoscrizione pubblica di capitali attraverso l’IRI. L’arrivo dell’ingegnere austriaco Rudolf Hruska, già regista dell’industrializzazione del Maggiolino, si accompagnò al lavoro del centro stile guidato da Giuseppe Scarnati per la definizione delle linee per la berlina e per la versione coupé.
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Presentata al salone di Torino del 1955, scelta per illustrare la storica copertina del primo numero della rivista Quattroruote, diventò subito un successo soprattutto per il pubblico femminile. Con una studiata operazione di marketing, per battezzare l’esemplare numero 100.001 l’Alfa volle una delle attrici più famose dell’epoca: Giulietta Masina. Il motivo è palese.
La prima fase si chiude nel 1966 quando esce dal listino l’ultima Giulietta, la Sprint 1300. La seconda si apre nel 1977, con l’obiettivo di sostituire la Giulia. La nuova Giulietta, basata sulla stessa meccanica dell’Alfetta, resta in produzione fino al 1985. Poi al suo posto la casa del Biscione battezza l’Alfa 75.
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Dal 2010 la Giulietta torna per una terza volta. Non viene più prodotta ad Arese, ma nello stabilimento FCA di Cassino dove adesso, dopo l’addio alla Giulietta, si lavorerà al SUV compatto Maserati Grecale. L’Alfa Romeo Tonale, invece, verrà prodotta nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, in Campania.
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