Pol Espargaro (Foto: Getty Images)
Da quasi un anno, Pol Espargaro è diventato padre per la prima volta. Un evento che ha cambiato il suo rapporto con la paura
Nonostante la tecnologia per la sicurezza abbia fatto enormi passi in avanti, salire su una Moto e lanciarsi a 300 km/h per competere contro i rivali non è un’esperienza comune e alla portata di tutti. Talento e capacità a volte non possono bastare se non si riescono a placare le sensazioni contrastanti che si provano in sella a degli autentici bolidi. Tra queste anche la paura, un sensazione che può emergere specie in determinate situazioni
E’ il caso di Pol Espargaro, che, da quasi un anno, è diventato padre per la prima volta della figlia Alexandra. Un evento, questo, che cambia la prospettiva di un pilota della MotoGP, abituato ormai a correre rischi in sella ad una due ruote. “Ora che sono padre ho molta più paura” ha ammesso in un’intervista rilasciata a TV3.
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“Quando avevo 11 anni andavo a 240 km/h in rettilineo. All’epoca ero preparato. Perciò a 15 anni ero nel Mondiale” ha spiegato Espargaro. “Se domani mi dovesse accadere qualcosa di brutto, mia figlia non avrà più suo padre” ha dichiarato.
Il rischio è legato strettamente all’essere pilota e, come ammette lo stesso Pol, pur essendone consapevole, è molto difficile non avere paura. “Penso ai rischi del mio lavoro. Ho paura. Le disgrazie capitano ogni tanto. Siamo consapevoli del rischio di questo sport“.
Il neo pilota Honda Repsol, tuttavia, dovrà mettere il timore da parte se vorrà presentarsi al meglio all’avvio della prossima stagione della MotoGP in Qatar. Anche perché il nuovo team, con i dubbi sul rientro di Marc Marquez, dovrà puntare su di lui per tornare a vincere.
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