Fausto Gresini continua a essere ricoverato a Bologna: la polmonite da Covid-19 persiste, la situazione generale del paziente resta grave.
Fausto Gresini continua a essere ricoverato all’ospedale di Bologna, dove è stato trasferito lo scorso 30 dicembre perché la struttura è ritenuta più specializzata (aveva trascorso pochi giorni a Imola) per monitorare al meglio l’evoluzione della sua situazione. Il dirigente MotoGp è risultato positivo al Covid-19 intorno a Natale e aveva così iniziato, come da protocollo, la fase di isolamento, ma in breve tempo ha iniziato a manifestare problemi di respirazione, che hanno così reso indispensabile il ricovero. I miglioramenti che erano stati evidenziati la scorsa settimana sono però durati poco (aveva avuto modo di incontrare la moglie e fare una videochiamata con la sua bambina in occasione del suo compleanno). Il suo quadro generale continua infatti a essere serio.
Non è solo il nosocomio a dare aggiornamenti sulle sue condizioni. A farlo ci pensa anche saltuariamente il figlio, Lorenzo, tramite il suo profilo social, particolarmente seguito in questo periodo. Il ragazzo ha voluto approfittarne per lanciare un appello a tutti a prestare attenzione al proprio modo di agire: il virus può rivelarsi infatti davvero pericoloso. “In tanti vogliono sapere come sta mio papà e di questo li ringrazio. È importante però sapere che il Covid non è un problema che coinvolge solo gli anziani. Lui è sempre stato in piena salute, non ha mai avuto grandi problemi. Un paio di giorni fa la situazione è peggiorata: la febbre si è alzata in modo veloce, poi si è ristabilizzato. Le sue condizioni restano comunque gravi” – sono le parole del ragazzo riportate da Il Resto del Carlino.
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È comunque arrivato anche un comunicato dall’ospedale di Bologna, firmato dal dottor Nicola Cilloni, che lo sta seguendo sin dal suo approdo nella struttura situata nel capoluogo emiliano. La situazione continua a essere seria e da non sottovalutare.
“Le sue condizioni sono gravi – si legge nella nota -. La polmonite da Covid è ancora presente, questa situazione rende più complessa l’ossigenazione del sangue. Il paziente continua così a essere sedato e attaccato a una macchina per la ventilazione. C’è comunque un aspetto positivo: gli altri organi continuano a funzionare regolarmente. Abbiamo deciso di utilizzare alcuni farmaci specializzati per poterlo aiutare nella respirazione“.
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