La decisione della Audi di abbandonare la competizione elettrica della Formula E dopo sette anni di partecipazione lascia spazio ad altri progetti molto ambiziosi
Nessun ripensamento da parte di Audi. Nonostante Alejandro Agag stia cercando in tutte le maniere di convincere il management della casa automobilistica tedesca a non lasciare la Formula E, la Audi sembra ormai avere deciso senza alcun passo indietro.
Audi, progetto Dakar
La scelta di Audi, di fatto, è manageriale e di opportunità. Dopo sette anni di investimenti sulle auto full-electric la casa tedesca ha deciso di tornare in forze alla 24 Ore di Le Mans con un mezzo ibrido per portare il proprio motore full-electric alla Dakar, equipaggiando un SUV quattro ruote motrici.
La Audi non rinnega la sua lunga esperienza in Formula E, ma vuole andare avanti: “La Formula E ha rappresentato perfettamente quello che è stato il nostro percorso di trasformazione – spiega l’amministratore delegato di Audi Sport Jiulius Seebach – ma ora si tratta di adeguare i nostri investimenti in ambito sportivo a quelle che sono le esigenze dell’industria. Ci sono molti aspetti della Dakar che ci affascinano e i nuovi regolamenti ci consentono di mettere a punto un programma che può illustrare quelli che sono tutti i nostri progressi nel full-electric. E dunque non solo batteria, ma anche trasmissione, convertitore di energia. In questo senso la Dakar diventa qualcosa di davvero molto strategico che ci entusiasma”.
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Ritorno a Le Mans
La Audi per la Dakar presenterà un’auto tutta nuova, interamente prodotta nello stabilimento di Neuburg an der Donau e lo farà insieme alla Q Motorsport di Sven Quandt, una scuderia di grande e comprovata esperienza che ha dominato le ultime due edizioni della Dakar con le Mini di Carlos Sainz e Stephane Peterhansel. Il modello è già in allestimento.
Quando alla Le Mans, dove la Audi ha conquistato 11 vittorie, si tratta di un grande ritorno, molto atteso: “A Le Mans abbiamo scritto alcune delle pagine più straordinarie della nostra storia sportiva e industriale – conclude Seebach – vogliamo tornare a vincere anche se magari ci vorrà del tempo”.