Alonso commenta la sua gara a Imola mostrando del rammarico, evidenzia anche che i test sono stati troppo limitati per conoscere bene l’Alpine.
Sicuramente Fernando Alonso sperava di fare un ritorno migliore in Formula 1. Dopo il ritiro in Bahrain, è arrivato un decimo posto a Imola grazie alla penalità inflitta a Kimi Raikkonen.
Il due volte campione del mondo sapeva che non sarebbe stato facile il rientro in F1 dopo due anni, considerato anche che ha avuto a disposizione solo un giorno e mezzo di test pre-campionato, ma auspicava che andasse meglio. L’Alpine non è ancora sufficientemente competitiva per permettergli di battagliare per le posizioni a cui ambisce.
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Alonso al termine del Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna ha espresso del rammarico per come è andato il suo weekend a Imola: «Avrei dovuto fare meglio, non sono stato al livello giusto. Forse un po’ me lo aspettavo, però vuoi sempre di più e punti in alto cercando di essere fiducioso. Serve del tempo, gare come questa aiutano per migliorare».
Il 39enne pilota asturiano cerca di mantenere fiducia per il futuro. Il GP emiliano è stato un buon test per togliersi un po’ di ruggine alla guida: «Ogni giro mi fa sentire meglio, imparo delle cose. Questa gara ne vale due-tre con cambi di condizione, soste eccetera. Ne sono felice, mi sento meglio adesso».
Alonso sottolinea che ha avuto poco tempo per conoscere la nuova monoposto, dunque è normale che non sia subito al massimo del suo potenziale. Già in passato aveva criticato la F1 per questo motivo e ribadisce il suo pensiero: «La gente deve capire che non ci sono stati test di allenamento. Non è come per i Giochi Olimpici o il Rolland Garros. Qui con un giorno e mezzo ti mandano a correre un Mondiale. Quindi devi imparare man mano che vai avanti. Al primo giro non ero a mio agio come nel sessantatreesimo».
Ad ogni modo, l’ex pilota Ferrari e McLaren non vuole cercare giustificazioni e conta di essere più forte a Portimao: «Devo essere più preparato e pronto per la prossima gara. Ho cambiato squadre e categorie altre volte, anche se serve un periodo di adattamento, il tempo non è mai stato una scusa e mai lo sarà. Sarebbe dovuta andare meglio, ma lo sarà a Portimao».
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