MotoGP, bordata di Suppo contro un pilota: “Honda lo avrebbe licenziato”

Suppo torna a esprimere critiche per la gestione Honda in MotoGP. Alcune scelte sono state errate. È netto anche verso Pol Espargarò.

Livio Suppo
Livio Suppo (Getty Images)

L’infortunio di Marc Marquez nel 2020 ha messo a nudo tutti i difetti del progetto MotoGP della Honda. La RC213V è una moto che tra le mani del campione spagnolo volava, ma che non permetteva agli altri piloti di essere competitivi.

Ci si era accorti di questo aspetto già prima che Marquez si facesse male, però le sue vittorie mettevano in secondo piano tutto. Quando il fenomeno di Cervera ha dovuto stare fuori, a rappresentare il celebre marchio di Tokio ci sono stati rider che non erano in grado di avvicinarsi ai suoi risultati. I due podi di Alex Marquez del 2020 sono troppo poco per una casa così prestigiosa. Anche quest’anno, tolto Marc, gli altri spesso faticano. Servirà una svolta.

LEGGI ANCHE -> Valentino Rossi, due piloti MotoGP potrebbero “copiargli” un progetto

MotoGP, da Suppo nuove critiche a Honda

Pol Espargaro
Pol Espargarò (Getty Images)

Livio Suppo, ex team principal Honda, in questi mesi non ha mancato di esporre alcune critiche nei confronti della casa di Tokio. Intervistato da Speedweek, ha ribadito il proprio pensiero: «Nel 2017 e 2018 Pedrosa aveva avuto dei problemi con la moto. Questo era un segnale che lo sviluppo stava andando solo nella direzione di Marc. L’avevo già sperimentato in Ducati con Stoner. Una moto più equilibrata sarebbe un vantaggio anche per Marquez».

Suppo successivamente ha evidenziato quanto sia stato fuori luogo Pol Espargarò nel dire che a Honda farebbero comodo le concessioni per migliorare la RC213V: «Penso sia scandaloso. Il fondatore Soichiro Honda lo avrebbe licenziato per aver fatto una dichiarazione del genere. Ma questo lo dice lunga sulla situazione. Non è la prima volta che dice qualcosa di strano».

L’ex team principal vede HRC in difficoltà e ritiene che qualche cambiamento andrebbe fatto anche ai vertici per ritrovare la giusta direzione: «Stanno cambiando molto ed è normale quando sei abituato a dominare. Non è stato diverso in Ducati dopo la partenza di Valentino Rossi, sono serviti degli anni. Nel calcio ci sarebbero stati cambi di personale ai vertici del club. Non ora, perché Marc ha vinto, ma prima».

Vedremo se la casa più vincente del Motomondiale raddrizzerà il proprio progetto MotoGP realizzando per il 2022 una moto che vada bene a più piloti. Sicuramente un occhio di riguardo ci sarà per Marquez, ma anche gli altri vanno presi in considerazione.

Impostazioni privacy