Valentino Rossi, Vergani cita un episodio: “Lì avrei detto basta”

Vergani, manager di Petrucci, parla di Marquez ricordando quando Ducati non lo ingaggiò e prese Lorenzo al suo posto. Si è espresso anche su Rossi.

Marc Marquez
Marc Marquez (Getty Images)

Marc Marquez è un uomo Honda e lo sarà almeno fino al 2024, quando il suo contratto andrà in scadenza. Ma è verosimile che provi a correre per un altro marchio, così da dimostrare di poter vincere anche con una moto differente.

Red Bull, che è uno dei suoi sponsor personali, potrebbe spingere per un approdo in KTM dove è title sponsor della squadra ufficiale. Più improbabile il passaggio in Yamaha, Suzuki e Aprilia. Resta la Ducati, che già in passato un tentativo lo aveva fatto e per ragioni economiche non ha potuto finalizzare quella che sarebbe stata una grande operazione. Ci sarà un nuovo assalto in futuro? Bisogna attendere.

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MotoGP: Vergani su Ducati, Marquez, Lorenzo e Rossi

Jorge Lorenzo Stoner
Jorge Lorenzo e Casey Stoner (Getty Images)

Alberto Vergani, manager di Danilo Petrucci, in un’intervista concessa a Moto.it evidenzia che Ducati avrebbe dovuto già prendere Marquez: «L’errore è stato quello di aver scelto Lorenzo al posto di Marquez quando lo si poteva prendere nel 2016. Me lo diceva Suppo, Marc non era contento, con la Honda non aveva ancora firmato e c’era il pericolo che andasse via. Marc è come Stoner, se la moto non è al 100% lui la fa andare al 100%. Jorge è diverso. Poi in Ducati hanno anche avuto un po’ di sfiga. Marquez è stato superiore e pure fortunato, Dovizioso meno».

Vergani racconta anche come riuscì a portare Petrucci nel team ufficiale Ducati al posto d Lorenzo nel 2019: «Noi ci siamo infilati perché Jorge aveva litigato con Domenicali, per le famose dichiarazioni, e dal venerdì al sabato è cambiato tutto. Lì devi essere pronto».

Il manager italiano è stato interpellato pure sulla situazione di Valentino Rossi, nove volte campione del mondo la cui carriera da pilota volge verso il termine: «È un monumento, ma in questa fase è giusto cambiare mestiere. Essere così indietro è una penitenza, una star deve chiudere da star. Fossi stato Vale, dopo l’incidente in Austria con quel rischio pazzesco avrei detto basta. Nella testa di un campione come Agostini quello sarebbe stato un segnale da cogliere. Valentino avrà da pensare ad altro, alla squadra MotoGP. È un cambio di mestiere che ci sta. E farà anche delle gare in auto».

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