La Queen Mary 2, la terza nave più lunga al mondo, è un transatlantico che unisce Europa e Stati Uniti: tutti i comfort presenti a bordo 
Con i suoi 345 metri è la terza nave più lunga al mondo. Parliamo della Queen Mary 2, imbarcazione che fa parte della flotta Cunard, utilizzata per collegare Europa e Stati Uniti. Progettata nel 2002, è stata battezzata dalla regina Elisabetta II in occasione del suo primo viaggio dall’Inghilterra agli Stati Uniti nel 2004.
Si tratta di uno dei transatlantici più sicuri al mondo, capace di navigare in tutte le acque indipendentemente dalle condizioni meteo. A bordo trovano spazio ben 1292 membri dell’equipaggio e 3000 passeggeri distribuiti nelle 1355 cabine (ben 985 dotate anche di balcone). L’imbarcazione ha dimensioni davvero impressionanti: ben 12 ponti, cabine di varie categorie, ognuna delle quali con ristorante e servizi assegnati. Dalle cabine di 15 m2 a quelle di 23 m2 dotate anche di salone, terminando con le suite che superano i 200 metri quadrati.
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Queens Mary 2, quante attività a bordo
Con la possibilità di ospitare anche gli amici a quattro zampe e con un’area a loro dedicata, la Queens Mary 2 presenta numerose attività per i propri ospiti. Quattro le piscine a bordo, tra le quali anche una coperta, 8 vasche idromassaggio e una Spa presente sul ponte 7. Immancabili anche i parchi giochi destinati a qualsiasi fascia di età, presente inoltre una nursey notturna in modo da consentire ai genitori dei piccoli dai sei mesi in poi di poter godere delle varie attività notturne.
Tra queste trova posto anche il Royal Court Theater: oltre mille i posti a sedere per godersi musical o spettacoli con artisti internazionali. Infine, gli appuntamenti con le tradizioni inglese. Dal tea offerto alle 17 nella sala Queens al Golden Lion Pub in cui vengono serviti piatti tipici inglesi accompagnati da boccali di birra.
Dimiensioni imponenti e lunghezza strabiliante per la Queen Mary che misura 345 metri per un peso di 148.582 tonnellate di stazza.
Una imbarcazione ‘eroica’: nel 2017, infatti, andò in soccorso di Mervyn Wheatley, velista solitario sulla cui imbarcazione si era abbattuta una forte tempesta enl corso del Observer Single-handed Trans-Atlantic Race.
