Alfa Giulia Quadrifoglio con il tuning Manhart: la nuova potenza è super

Il tuner tedesco Manhart mette le mani sulla berlina Alfa Giulia Quadrifoglio. Potenza super, ma solo per dieci esemplari.

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio
Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio (Foto LaPresse)

Quando la mente tedesca e il cuore italiano si incontrano possono nascere gioielli sulle quattro ruote come Giulia QV600, il tuner della berlina sportiva del Biscione realizzato da Manhart, realizzato in soli dieci esemplari che saranno proposti ad un prezzo di 119.500 euro. Il risultato finale è stato definito Manhart Giulia QV600, ma non lasciatevi ingannare dal numero, perché i cavalli di potenza saranno ben 662 e 582 Nm di coppia.

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Più potenza e altri dettagli

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio
Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio (Foto LaPresse)

Il brand tedesco ha messo le mani in pasta soprattutto sul propulsore motore V6 da 2,9 litri della Giulia, originariamente capace di erogare 510 CV. Con il tuning tedesco la potenza lievita fino a 662, grazie alla sostituzione dei due downpipe collegati ai turbocompressori e montando catalizzatori sportivi a 200 celle. In questo modo avremo un sei cilindri con 150 CV in più rispetto all’edizione standard di fabbrica, 100 in più rispetto alle versioni Giulia GTA e GTAm. Invariato il sistema di trazione posteriore che consente di far defluire l’energia verso le ruote posteriori per mezzo di un cambio automatico ad otto rapporti.

L’azienda di tuning non ha rilasciato dati sull’accelerazione e sulla velocità massima. Una normale Alfa Romeo Giulia QV accelera da 0 a 60 km/h in appena 3,6 secondi. Dal momento che sotto il cofano della Manhart QV 600 si celano più cavalli non è da escludere che lo scatto 0-100 possa avvenire in 3 secondi netti. I freni sono rimasti di serie, anche se Manhart ha pensato a ruote extra larghe da 20 pollici e sospensioni ribassate. Lieve modifica al look della berlina sportiva, con una livrea inedita costituita da strisce nere opache e accenti gialli a contrasto. E forse questa è l’unica modifica che ai puristi del marchio italiano non piace.

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