Andrea Dovizioso scenderà in pista il 5-6 febbraio per il primo test ufficiale del 2022. Il team manager Wilco Zeelenberg detta la linea.
Il team satellite Yamaha di Razlan Razali ha chiuso la prima sessione di test a Sepang riservata a rookie e collaudatori. Darryn Binder sta prendendo le misure alla sua nuova Yamaha M1 con cui affronterà la sua prima stagione in classe regina. Nono posto finale nello shakedown con un gap di quasi due secondi.
Andrea Dovizioso sarà in pista sabato 5 e domenica 6 febbraio per la prima volta nel 2022. Dopo le sei gare di “infarinatura” dello scorso anno e il test di Jerez, l’ex vice campione del mondo ha il gravoso compito di ripercorrere le gesta di Quartararo e Morbidelli nel primo biennio in MotoGP della squadra con cuore malese, ma fulcro organizzativo in Gran Bretagna. Al tecnico olandese Wilco Zeelenberg, team manager di WithU Yamaha RNF, il compito di gestire i piloti e i tecnici al box. Valentino Rossi ha ripreso con sé alcune figure chiave per portarle in VR46, quindi la squadra satellite ha dovuto rivedere anche l’organizzazione interna.
Dovizioso e il suo bagaglio Ducati
Nel prossimo fine settimana andrà in scena il primo vero test ufficiale della Top Class, in pista ci sarà anche Andrea Dovizioso. C’è una certa pressione sul pilota forlivese ex Ducati: l’obiettivo è mirare al podio e chiudere tra i primi sei in classifica, avendo a sua disposizione una YZR-M1 factory. Ma occorre ancora una fase di acclimatazione sul prototipo di Iwata prima di poter trarre tutto il potenziale. “È il tipo di pilota che cerca con calma il limite e accelera davvero solo quando tutto gira come desidera“, ha detto Zeelenberg durante un debriefing.
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Un compito non facile a cui il ‘Dovi’ dovrà adattarsi in tempi rapidi. “Non dovrebbe provare cose pazze, ma semplicemente esplorare i punti di forza e di debolezza della Yamaha e aiutarci a sviluppare ulteriormente la moto per il futuro“.
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Infatti dall’alto della sua esperienza, sarà il pilota più anziano del Motomondiale nel 2022, dovrà aiutare i tecnici Yamaha a trovare soluzioni per perfezionare le prestazioni della M1. “Andrea conosce molto bene la Ducati e questo è prezioso per i giapponesi. Può dirci in quale aree la moto deve migliorare. Allo stesso modo dovrà apportare modifiche al suo stile di guida per approcciare con la Yamaha“.