MotoGP, Bagnaia è convinto: “Ci permette di essere più veloci”

Dopo il primo test a Sepang Ducati nel “mirino” per il nuovo dispositivo di abbassamento. La risposta di Pecco Bagnaia.

Nel primo test MotoGP a Sepang gli uomini della Ducati hanno saputo stupire ancora una volta la concorrenza con un’altra novità tecnica che già sta facendo discutere. Il team emiliano ha sempre rappresentato l’avanguardia dell’innovazione soprattutto per quanto riguarda l’aerodinamica, sin dal lancio delle winglets, le carene “alari”, l’appendice al posteriore e il dispositivo holeshot.

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Pecco Bagnaia (Getty Images)

Proprio il sistema di avviamento ha subito varie evoluzioni nel corso degli ultimi anni, con i costruttori costretti a mettersi al passo con i tempi copiando la novità della Casa emiliana. E proprio nel primo test a Sepang abbiamo visto l’abbassatore anteriore in movimento sulle Desmosedici GP22 che aiuterebbe in uscita di curva abbassando il baricentro della moto. Alcuni team e piloti hanno già chiesto di discuterne in Direzione Gara, ma il nuovo sistema rispetta sicuramente il regolamento.

Bagnaia risponde a Espargarò

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Pecco Bagnaia (Foto Ansa)

Il nuovo holeshot non ha nulla di elettronico, è un sistema azionabile meccanicamente. Quindi non viole le norme imposte dalla Dorna. Ma c’è chi ritiene possa mettere a rischio la sicurezza dei piloti, perché l’azionamento potrebbe distogliere l’attenzione degli atleti. Non sembra di questo parere Francesco Bagnaia: “Le cose bisogna saperle fare per bene, così non sono pericolose“, ha commentato in merito come riferito da ‘Motosprint’.

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Aleix Espargarò si è rivelato il più critico in merito al nuovo abbassatore, chiedendo subito una riunione in merito alla sicurezza. Pecco Bagnaia ha risposto con un pizzico di sarcasmo: “L’anno scorso si diceva che l’holeshot fosse pericoloso, invece regola la stabilità e ci fa essere più veloci con meno rischi. Aprilia e gli altri costruttori hanno lavorato su questa cosa, seguendo l’esempio Ducati: se fosse pericoloso non l’avrebbero fatto“.

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Per il piemontese della Ducati il primo test Irta si è chiuso con il sesto crono, risultato non molto entusiasmante, ma mettendo a fuoco una nuova Desmosedici che ha un alto potenziale: “La GP22 ha molti punti di forza, ma la cosa fondamentale è la sua velocità già al primo test, il che ci fa capire che ha un margine enorme“.

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