Yamaha, ufficiale il ritiro dalla Dakar: i motivi

Attraverso una nota ufficiale, Yamaha ha annunciato il ritiro dai rally della Dakar. I motivi di questa decisione.

A soltanto un mese di distanza dalla conclusione dell’ultima edizione della Dakar, arriva una notizia a sorpresa. Un fulmine a ciel sereno si potrebbe dire, giunto da una delle più gloriose Case motociclistiche di sempre, che ha segnato, con i suoi innumerevoli successi, la storia della competizione.

Yamaha Dakar
(Yamaha media press)

Si tratta di Yamaha che, dopo 44 anni di onorata carriera nei Rally più duri al mondo, ha annunciato il proprio ritiro dalla categoria a partire dal prossimo anno. Contestualmente, la stessa Casa motociclistica giapponese ha comunicato che non prenderà parte ai prossimi campionati Mondiali del FIM Cross-Country Rallies, sempre dal 2023.

A renderlo noto la stessa Yamaha, attraverso una nota ufficiale diffusa sui propri canali della divisione racing.

Yamaha, i motivi del ritiro dalla Dakar

Fino ad oggi, Yamaha era stato l’unico marchio a partecipare a tutte le Dakar sinora disputate. Con il francese Cyril Neveu, a bordo di una XT500, si aggiudicò la prima edizione nel 1979, per poi bissare il successo l’anno seguente. Ma è stato con la leggenda Stéphane Peterhansel che il marchio del Diapason si è imposto letteralmente nella categoria, segnando un record di sei vittorie negli anni Novanta. Da ricordare anche la vittoria della Casa nipponica del 1997 con il friulano Edi Orioli.

Ad inizio anni Duemila, invece, ci furono i successi di David Frétigné, nel 2004 e 2005. Poi il suo terzo posto nella prima edizione sudamericana nel 2009 e una serie risultati in top 5 negli a seguire con vari piloti, fino ad arrivare al quarto e all’ottavo posto nell’edizione 2022, con van Beveren e Short.

Dunque, il prossimo anno sarà la prima assenza in assoluto per Yamaha che, però, continuerà ad essere parte attiva della Dakar nella categoria SSV, supportando i piloti che guideranno il prototipo di buggy YXZ1000R, capace già di ottenere ottimi risultati con il secondo e il sesto posto nelle ultime due edizioni.

Yamaha ha una lunga e leggendaria storia nei Rally Dakar, a partire dal 1979, anno della prima edizione, fino ad oggi – le parole di Eric de Seynes, CEO di Yamaha Motor Europe –. É anche un evento per cui personalmente nutro una vera passione, avendovi partecipato due volte e lavorato per molti anni con Jean-Claude Olivier che, non solo ha vinto tappe, ma ha anche supervisionato il periodo pioneristico di maggior successo della Yamaha in questa disciplina“.

LEGGI ANCHE – Quartararo, ammissione sul futuro: le parole che mettono pressione a Yamaha

Poi lo stesso de Seynes motiva la scelta di abbandonare la categoria dei rally: “Mentre la Dakar è riuscita a mantenere le sue radici, anche quando si è trasferita dalla sua patria spirituale, l’Africa, il mondo in cui ci troviamo è cambiato notevolmente. I nostri clienti off-road ora hanno aspettative diverse e cercano prodotti diversi. Dobbiamo provvedere a queste esigenze se vogliamo rimanere in contatto con loro“.

LEGGI ANCHE – Yamaha Tenerè 700 World Raid: tutti i dettagli della nuova adventure

Infine, l’ad della divisione europea di Yamaha chiude con una promessa: “L’impegno di Yamaha nei Rally Raid con le Moto non è finito. Ma il nostro impegno futuro deve avere un legame più stretto con i clienti e le loro aspirazioni, sviluppando ulteriormente il potenziale di Ténéré 700 verso una direzione che consentirà loro di riscoprire il lato più avventuroso dei rally“.

Impostazioni privacy