Hamilton, Wolff ne è davvero convinto: “Lo è ancora”

Stagione non semplice per Hamilton con la Mercedes, ma Wolff crede ciecamente in lui: non è un pilota in fase calante della carriera.

Certamente Lewis Hamilton non si aspettava che il campionato 2022 di Formula 1 si sviluppasse come lo stiamo vedendo. Sognava di lottare di nuovo per il titolo mondiale e invece si ritrova a non riuscire a salire sul podio.

Hamilton Wolff
Toto Wolff e Lewis Hamilton (Ansa Foto)

La Mercedes non è riuscita a realizzare una monoposto sufficientemente competitiva con il nuovo regolamento tecnico. Oggi la scuderia di Brackley è la terza forza della griglia della F1 e riesce a salire sul podio solo in occasioni particolari, cioè quando la concorrenza si ritira.

Solamente a Montmelò abbiamo visto una W13 davvero forte e all’altezza, però è stato un fuoco di paglia. Adesso arriva il Gran Premio del Canada e sarà interessante vedere quale sarà il livello delle Frecce d’Argento a Montreal, su una pista nella quale Hamilton ha trionfato ben sette volte in passato.

Mercedes, Toto Wolff crede in Lewis Hamilton

Hamilton in questo 2022 si è adattato un po’ meno bene del compagno George Russell alla W13. L’ex Williams è praticamente sempre riuscito a ottenere il massimo dalla vettura, mentre il sette volte iridato no. A volte il nuovo arrivato è stato anche un po’ fortunato in gara, però la classifica dice che sta facendo meglio al momento.

Toto Wolff
Toto Wolff © LaPresse

Toto Wolff conosce Lewis da anni e non pensa affatto che si trovi in una fase calante della sua lunga carriera: “Non ritengo che sia in declino. È il migliore pilota che ci sia stato. Ha dominato l’ultimo terzo dello scorso campionato, fino ad Abu Dhabi, e da allora sono passati solo quattro mesi. Non può aver perso le sue capacità”.

Wolff è convinto che Hamilton abbia ancora tanto da dare alla Formula 1 e nel GP in Spagna c’è stata una prova evidente: “Lo abbiamo visto a Montmelò, era il genio che conosciamo”.

Il driver inglese ha concluso la gara in Catalogna al quinto posto, ma a condizionarlo c’è stato un contatto iniziale con Kevin Magnussen e poi dei problemi alla sua vettura nel finale. Il suo passo era certamente da podio, però l’essere costretto a rimontare  e dove fare i conti con noie tecniche ha influenzato il risultato finale.

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