Marco Bezzecchi, dopo il titolo di best rookie MotoGP 2022, si sente sotto pressione. Nel 2023 dovrà riguadagnarsi la fiducia del suo team.
Il primo anno di Marco Bezzecchi in MotoGP è stato eccellente, con una pole position e un podio guadagnati in sella alla Ducati Desmosedici GP21 del team Mooney VR46. Si è guadagnato il titolo di “best rookie of the year” della massima serie del Motomondiale, ha ripagato la fiducia accordatagli dalla sua squadra e dalla Casa di Borgo Panigale.
Per il 24enne è stata una stagione da incorniciare, considerando che si trattava della prima esperienza in classe regina, tra l’altro con una squadra che allo stesso tempo era al suo debutto, con diversi tecnici e meccanici che prima di allora non avevano maturata ancora nessuna esperienza in MotoGP. Ha pagato un po’ lo scotto dell’inesperienza nelle prime gare, ma insieme al suo ingegnere di pista Matteo Flamigni ha saputo maturare e ottimizzare il setting della sua moto, fino ad arrivare ad una seconda parte di campionato di alto livello.
Marco Bezzecchi all’esame del 2023
Molti pensano che un rookie in una squadra satellite non abbia pressione. Una valutazione che Marco Bezzecchi rivaluta in modo più obiettivo. “All’inizio è stato molto strano. Tutti erano più veloci di me e io ero molto lento“, ha raccontato in un’intervista all’edizione francese di Motorsport.com. “Ora sono abbastanza competitivo“, ha detto il 26enne allievo della VR46 Riders Academy. “Credo di essere stato sotto la stessa pressione degli altri. In fondo, come pilota e nello sport in generale, c’è sempre molta pressione. Solo che resti solo se fai dei risultati”.
Sia Ducati che il team Mooney VR46 si aspettavano dei buoni risultati da subito e ha rispettato le aspettative, anzi. E’ andato anche oltre le previsioni. Nel suo secondo anno in Top Class è chiamato ad un’ulteriore prova di forza e talento, perché tutti si aspettano risultati migliori dopo un primo anno strepitoso. “Quando sei bravo la gente si aspetta sempre di più da te… È così in tutti gli sport, compreso il nostro“.
Da debuttante ha bruciato le sue tappe, basti pensare alle tante difficoltà riscontrate dagli altri rookie, alcuni dei quali dovranno lasciare la MotoGP dopo appena una stagione. Ma per Barco Bezzecchi, 2° posto strepitoso nel GP di Assen, non dovrebbe essere così: “Secondo me un pilota necessita sempre di almeno due anni. Non importa chi sia il pilota e in quale classe, c’è sempre una fase di adattamento. Ci sono piloti che si adattano velocemente e altri che impiegano più tempo. Puoi essere essere veloce in una classe e non in un’altra, ma penso che i piloti meritino almeno un contratto di due anni“.