Perfino un colosso come Aston Martin sembra incapace di reggere la pressione delle sfide dell’automotive; posto, James Bond dovrà cercarsi un’altra macchina.
In un mondo competitivo come poche volte lo è stato nella storia, il mercato delle auto è un enorme punto interrogativo che perfino colossi come Maserati, TVR ed ora Aston Martin, produttori di auto bellissime e costosissime, faticano ad interpretare. L’azienda con le ali sul logo è solo l’ultima a conoscere una crisi davvero pesante.

La situazione di Aston Martin, il celebre marchio britannico di automobili di lusso, è attualmente critica e mette a serio rischio la sua sopravvivenza. Dalla sua quotazione in borsa nel 2018, l’azienda ha bruciato oltre 2,3 miliardi di sterline, un dato allarmante che evidenzia una fase di profonda crisi. Le aspettative di un cash flow positivo nel 2024 e di un fatturato di 2 miliardi di sterline entro il 2025 sono state clamorosamente disattese, con il primo trimestre dell’anno che offre un quadro desolante.
Nel primo trimestre del 2025, Aston Martin ha registrato un numero di consegne pari a 950 unità, un risultato stagnante rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In un mercato sempre più competitivo, questo dato è considerato deludente. Gli analisti avevano previsto un incremento, ma le aspettative sono state tradite da un calo del fatturato trimestrale, sceso a 244 milioni di sterline, rispetto ai 268 milioni del 2024. Questo andamento negativo si colloca all’interno di un contesto di crescente pressione da parte della concorrenza, in particolare delle case automobilistiche cinesi, che propongono modelli sportivi a prezzi decisamente più competitivi.
Il nocciolo del problema
Le difficoltà di Aston Martin non si fermano qui. La casa automobilistica ha visto il prezzo medio di vendita dei suoi veicoli crollare del 15% dall’inizio dell’anno, un chiaro segnale dell’assenza di potere di determinazione dei prezzi, che è invece un privilegio di marchi più affermati come Ferrari. Questo calo dei prezzi ha un impatto diretto sulle entrate e sulla percezione del marchio, già in crisi di identità.
Il bilancio operativo di Aston Martin è in profondo rosso. La perdita ante imposte ha raggiunto i 80 milioni di sterline, mentre il debito netto ha toccato la cifra allarmante di 1,3 miliardi di sterline, con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. Gli interessi passivi sono pesanti, superando di gran lunga le perdite operative e mettendo a rischio la continuità dell’azienda. Una situazione che, se non affrontata con decisione, potrebbe portare a una vera e propria bancarotta.

Un tentativo di sollievo economico è giunto dalla cessione del 5% del team di Formula 1, valutato oltre 1,5 miliardi di sterline, orchestrata dal magnate canadese Lawrence Stroll. Tuttavia, gli investimenti raccolti fino a questo momento non paiono sufficienti a garantire una stabilità a lungo termine per l’azienda. La vendita di una quota del team ha rappresentato una boccata d’ossigeno, ma il futuro rimane incerto.
Il cosiddetto “tango a cinque” tra i principali azionisti, che comprende nomi noti come Stroll, il fondo sovrano saudita, la cinese Geely e Mercedes, sta diventando sempre più instabile. Le tensioni interne potrebbero trasformarsi in una resa dei conti, con le diverse parti che cercano di tutelare i propri interessi in un contesto di crescente difficoltà economica. Questa dinamica potrebbe ulteriormente complicare il percorso di recupero dell’azienda.
Inoltre, la situazione di Aston Martin è aggravata da fattori esterni, come le barriere doganali statunitensi che ostacolano le esportazioni nel mercato americano, uno dei principali per il marchio. La combinazione di un contesto competitivo sempre più spietato e di una gestione interna che sembra non riuscire a far fronte alle sfide attuali pone interrogativi inquietanti sul futuro di questo storico brand.
Sebbene vi siano stati tentativi di rilancio e adattamento alle nuove esigenze del mercato, la strada da percorrere è in salita. La necessità di un piano strategico chiaro e di una ristrutturazione dei debiti è diventata urgente. Gli esperti di settore sollevano preoccupazioni su come Aston Martin possa affrontare questa crisi e quali misure siano necessarie per rimanere competitiva in un settore automobilistico in continua evoluzione. La capacità di attrarre investimenti e di innovare sarà cruciale per determinare se il marchio potrà risollevarsi o se, al contrario, sarà destinato a subire un definitivo declino.