Quando la praticità e la bellezza vanno di pari passo. Transitare qui con il treno significa tornare indietro di migliaia di anni.
Le tecniche costruttive degli Antichi Romani hanno fatto scuola con tantissime opere monumentali costruite dai nostri antenati che, dal Colosseo fino alle strade rivestite di San Pietrini, sono ancora agibili e visitabili, a migliaia di anni di distanza dalla loro costruzione. Un’opera immensa che ha insegnato tanto anche a noi moderni su come si costruiscano opere strutturali eterne.

In particolare però, negli anni, la costruzione di opere in pietra è stata progressivamente abbandonata con l’avvento di materiali in calcestruzzo, cemento armato e acciaio, come i tanti ponti che collegano le sponde dei vari stati negli USA tra cui il Golden Gate. C’è però un’eccezione importante, in questa lista proprio in Europa, un luogo che vale sicuramente la pena di andare a visitare.
Non lontano dall’Italia – nel senso che non bisogna uscire dal continente per andare a visitarlo – c’è una struttura che sembra realmente uscire dalla storia antica del nostro popolo. Un ponte ferroviario completamente assemblato in pietra che sembra venire dall’epoca degli Antichi Romani e, benché sia effettivamente molto vecchio, ha origini più moderne…
Tutto fatto di pietra
Il Viadotto Ferroviario di Boleslawiec è uno di quei ponti che potrebbero tranquillamente essere collocati in un’epoca ben precedente a quella in cui è stato realmente costruito. La prima pietra della costruzione è stata poggiata nel 17 maggio del 1844 mentre la costruzione costò 400 milioni di Talleri di allora e durò due anni. Per l’epoca, si trattò di uno sforzo davvero monumentale.

Il viadotto poggia su 36 pilastri rivestiti di pietra arenaria: per ergerlo sono serviti 3.200 operai di ogni genere tra cui 600 persone che hanno materialmente tirato su i pilastri e l’impiego di 12.000 tronchi d’albero. Ne è valsa sicuramente la pena visto che con i suoi 490 metri di lunghezza, si tratta del ponte in pietra ancora utilizzato per treni che viaggiano ad oltre centocinquanta chilometri orari più grande del mondo.
Il ponte si trova in Polonia e durante la Seconda Guerra Mondiale, venne danneggiato dai soldati nazisti in ritirata richiedendo un urgente restauro subito dopo il conflitto. Oggi, potete visitarlo tranquillamente e scambiarlo per un acquedotto romano ad una sola campata! L’esistenza di questa struttura ci riporta ad un postulato fondamentale dell’umanità: quello di essere in grado di “arrangiarsi” con qualsiasi materiale, dalla pietra alla legna, per costruire opere monumentali.