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Le auto ibride hanno svantaggi che l’industria vuole nascondere: di quali si tratta

Auto ibride elettricheAuto ibride: che disastro - www.AutoMotoriNews.it

Quali sono i veri svantaggi delle automobili ibride? Questi modelli hanno alcuni problemi, gravi. Ma nessuno ne parla.

Le automobili ibride sono state una rivoluzione incredibile quando sono arrivate sul mercato. Alla fine degli anni novanta, la casa Toyota che è stata una pioniera in questo senso ha lanciato la primissima generazione della Prius – mai arrivata in Europa, da noi è iniziata ad essere venduta dalla seconda generazione in poi – che si è rapidamente conquistata un nutrito gruppo di fans.

Ai tempi, il fatto che non ci fossero praticamente alternative più convincenti dei motori termici associati ad elettrici aveva reso queste vetture un po’ una scelta obbligata, per chi desiderava ridurre il suo impatto ambientale riducendo l’inquinamento, avere un veicolo molto silenzioso e soprattutto, spendere di meno al distributore. Oggi le alternative sono tante altre, tra biocarburanti, idrogeno e motori solo elettrici. Quindi, cosa ci spinge a scegliere le auto ibride?

Oggi che ci sono tutte queste scelte, le auto ibride continuano a mantenere qualche vantaggio: a seconda del tipo di vettura e del tipo di configurazione, le ibride possono essere più convenienti di un’elettrica per la maggiore autonomia e la possibilità di utilizzare il motore termico mentre sistemi come la frenata rigenerativa ricaricano l’elettrico, possono garantire una manutenzione meno costosa e permettere di girare nel traffico praticamente senza consumare un centilitro di benzina. Ma hanno anche alcuni enormi svantaggi che spesso, i venditori non menzionano.

Quali sono gli svantaggi delle automobili ibride

Anzitutto, è fondamentale individuare i tre principali tipi di motore ibrido a disposizione del cliente:

  1. Full hybrid, un’auto dotata di motore elettrico e termico con il primo che si ricarica mentre viene usato il secondo tramite vari sistemi, incluso quello già citato della frenata rigenerativa. Ci sono consumi ridotti ma l’autonomia in elettrico è altresì ridotta.
  2. PHEV o Plug In, un’auto che si può collegare alla presa elettrica per ricaricare il suo motore sostenibile. L’autonomia può raggiungere i 100 km senza usare il motore a benzina, tuttavia, serve una presa domestica. Altrimenti, i costi di ricarica possono superare quelli della benzina.
  3. Mild Hybrid, il motore elettrico non è in grado di spingere l’auto senza quello a benzina. Qui generalmente, il propulsore a batteria serve solo per avviare l’auto o sostenere quello termico. Il risparmio sul carburante esiste anche in questo caso ma è piuttosto marginale.

Già da questo elenco e da questa distinzione, abbiamo quindi capito che ci sono vetture convenienti a lungo termine – che però costano di più – vetture che sono convenienti solo se avete una presa dove ricaricarle o se avete un ottimo accordo con ENEL o altri fornitori di energia e, in ultimo, auto che possono essere meno convenienti di un’omologa con motore GPL.

Auto ibride elettriche

I veri problemi delle vetture ibride – www.AutoMotoriNews.it

Da notare poi che molti modelli ibridi, tra cui le Full Hybrid dallo scorso anno, sono escluse dall’erogazione degli eco incentivi che sono uno dei principali sistemi per far calare il prezzo di questo tipo di vetture. Inoltre, molte auto ibride hanno vani bagagli meno spaziosi rispetto agli omologhi a benzina, a causa della presenza di un grosso pacco batterie nel retro. Uno svantaggio legato alle PHEV poi è che richiedono una ricarica costante: non potete dimenticarvi di attaccare l’auto alla presa o farlo solo quando arrivate al limite della batteria poiché ciò ne ridurrebbe molto l’efficenza. Il 60% degli automobilisti – secondo una ricerca – hanno questa cattiva abitudine.

Detto ciò, è ovvio che le auto ibride mantengano diversi vantaggi rispetto ai modelli a benzina, elettrici o GPL. Ma bisogna scegliere il tipo di motore ibrido in base alla propria disponibilità a fare qualche piccolo sacrificio, come montare una presa adatta alla ricarica, trasportare meno bagagli o anche sacrificare la potenza e l’accelerazione dell’auto in favore di un risparmio sul pieno. Non esistono vantaggi “assoluti”, parlando di automobili.

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