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Fuori Giri

Coronavirus, circolazione senza motivo: a rischio sequestro auto

Col Coronavirus, è vietato uscire di casa senza motivi validi. Se fermati, oltre a multa e reclusione, si rischia anche il sequestro della propria auto

Se fermati a circolare senza motivo, si rischia grosso (Getty Images)

L’Italia sta vivendo uno dei periodi più critici della sua storia recente. Il Coronavirus ha ormai preso il sopravvento, e sono in atto diverse misure restrittive per cercare quantomeno di diminuire la velocità del contagio. Tra queste, c’è il divieto di effettuare spostamenti se non per motivi strettamente necessari. Ossia per recarsi sul posto di lavoro, per motivi di salute o per l’acquisto di beni di prima necessità. In tutte le città d’Italia, ci sono diversi posti di blocco in cui, se fermati, è obbligatorio mostrare l’autocertificazione per potersi muovere. Altrimenti, si rischia una multa salata o addirittura la reclusione. Ma non finisce qui. L’automobile può essere vista come strumento per commettere un reato, e può quindi scattare il sequestro.

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Coronavirus e sequestro dell’auto: il motivo

Coronavirus, il sequestro auto diventa possibile, poiché il veicolo è considerato arma con cui commettere il crimine (Getty Images)

Come già da diversi giorni è noto a tutti, non si può uscire di casa senza un motivo valido. Se fermati, si rischia una multa o addirittura un periodi di reclusioni. Secondo diverse fonti online, però, che nel decreto legge si parla anche di un’altra possibile pena. Girare al di fuori della propria abitazione senza motivazione, è considerato un reato. La vettura con il quale si effettua ciò, quindi, può essere considerata dal giudice come “arma del reato”. Ecco perché un qualsiasi giudice potrebbe tranquillamente far scattare il sequestro del veicolo. Lo ha confermato l’avvocato Luca Procaccini in un’intervista ai microfoni del sito web Volante.it, in cui afferma che: “Se un ladro viene trovato a rubare con strumenti da lavoro, questi diventano strumenti del reato e quindi soggetti a sequestro. Lo stesso può valere per l’automobile in certi casi“.

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Pasquale Conte

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