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Fuori Giri

Coronavirus, Tesla: il pensiero controverso di Elon Musk

Il Ceo di Tesla, Elon Musk, aveva dichiarato che il panico da Coronavirus era stupido, poi ci ripensa, fino a considerare l’ipotesi di costruire ventilatori, seppur con qualche dubbio.

Elon Musk (Getty Images)

Non una bella figura quella fatta da Elon Musk su Twitter riguardo la questione Coronavirus. Infatti, il 6 marzo aveva pubblicato sul social una frase piuttosto controversa: “The Coronavirus panic is dumb”, che tradotto significa “Il panico da Coronavirus è stupido”. Successivamente, la diffusione del virus è esplosa anche negli Stati Uniti e il governo ha richiamato le aziende a partecipare attivamente nella battaglia. Infatti, è stato chiesto di convertire le produzioni principali in produzione di mascherine, strumenti sanitari e soprattutto ventilatori polmonari, utilissimi per chi versa in condizioni gravi. Così, alle domande dei follower, Musk ha così replicato: “Faremo ventilatori, se scarseggeranno”.

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Coronavirus, Tesla: cosa pensa adesso Elon Musk

Elon Musk (Getty Images)

Nonostante questo cambio di rotta nella testa di Elon Musk circa il Coronavirus, non è ancora dato sapersi con certezza cosa farà Tesla. Infatti, alla domanda posta da un giornalista del “New York Times”, ha risposto che la sua azienda è già in grado di produrre sistemi di ventilazione, sia nelle auto, sia nelle navicelle spaziali di SpaceX, ma realizzarli a fini medici non sarà affatto immediato. Poi chiede: “Quali ospedali ne hanno più bisogno?”. A replicare in questo caso è in prima persona il sindaco di New York Bill de Blasio: “New York sta bruciando. Ti contatteremo direttamente”. Infine, il 19 marzo il proprietario di Tesla ha così affermato: “Stiamo lavorando ai ventilatori, anche se credo che non ne mancheranno nel momento in cui potremo farne abbastanza per essere importanti”. Il tutto mentre tante altre aziende come Ford, GM e anche team di Formula 1 stanno cercando di rispondere il prima possibile ed in maniera ottimistica alla richiesta di aiuto da parte dei governi.

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Francesco De Vincenzo

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