Jorge Lorenzo: “Lottare con Rossi mi ha reso un pilota migliore”

“La rivalità con Valentino Rossi mi ha migliorato molto” ha detto Jorge Lorenzo in un’intervista a Sky con Max Biaggi.

Jorge Lorenzo, Valentino Rossi e Maverick Vinales in Yamaha
Jorge Lorenzo, Valentino Rossi e Maverick Vinales in Yamaha

“Sono orgoglioso di aver lottato con un campione come Valentino Rossi. La rivalità con lui mi ha reso un pilota migliore”. Jorge Lorenzo, che ha ritrovato il Dottore in qualità di collaudatore in Yamaha dopo la malinconica conclusione della sua esperienza alla Honda al fianco di Marc Marquez, ha raccontato l’importanza dei suoi duelli con Valentino nel corso della sua carriera. Lo spagnolo, in quarantena a Dubai, ha svelato tutto questo durante un’intervista a Sky con Max Biaggi in collegamento.

Lorenzo e la rivalità con Rossi

La sfida con Valentino Rossi ha definito un’epoca della MotoGP. “La rivalità con Valentino mi ha migliorato tantissimo. Ci siamo stimolati entrambi, ci nascondevamo i nostri segreti. Dal punto di vista mediatico è stato molto importante, la gente parla ancora della gara di Barcellona o del Mondiale 2015. Sono orgoglioso di aver lottato con un campione come Valentino, di aver vinto e perso contro di lui.”

Nella sua carriera Lorenzo, che in questi giorni si è difeso dalle critiche di chi sosteneva avesse avuto paura di spingere al limite alla Honda, ha sconfitto Rossi, Stoner e Marquez.Sono stato l’unico in effetti ad aver battuto tutti, non ci avevo mai pensato. Il titolo più importante è stato il primo, perché mi ha tolto la pressione più grande di aver vinto. Tutto il resto è stato un regalo” ha detto.

Le difficoltà alla Honda nel 2019

Jorge Lorenzo durante i test alla vigilia della stagione 2020 di MotoGP
Jorge Lorenzo durante i test alla vigilia della stagione 2020 di MotoGP

Il pilota spagnolo non ha nascosto le difficoltà dell’ultima stagione, in sella a una moto modellata sulle caratteristiche del “Cabroncito” Marquez, l’unico che sia davvero riuscito a domarla. “Non riuscivo a capire dov’era il limite” ha ammesso, “alla fine rischiavo di cadere e non avevo fiducia”.

Il passaggio alla Honda è un momento “sliding doors” che ha scandito la sua carriera. Perché, ha spiegato, avrebbe anche potuto rimanere in Ducati se le cose fossero andate in un altro modo. La casa di Borgo Panigale, ha spiegato, aveva investito molto su di lui. “Dopo un anno e mezzo non avevamo ancora vinto una gara. Se avessi vinto a Misano, forse, la storia sarebbe cambiata. Hanno fatto un discorso economico, Petrucci gli sarebbe costato meno ed era italiano. Peccato, perché non c’è stata la pazienza di attendere. In quel momento abbiamo iniziato a vincere, ma era troppo tardi. L’anno scorso, avremmo potuto giocarci il Mondiale“.

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