Jorge Lorenzo, in quarantena a Dubai, ha parlato del suo ritiro dalla MotoGP con Radio Marca e El Partidazo di Cope. 
Il difficile rapporto con Marc Marquez. La fine della collaborazione con la Honda. Il feeling con la velocità. Dalla sua quarantena a Dubai, Jorge Lorenzo ha affrontato questi temi con gli spagnoli di Radio Marca e di El Partidazo di Cope.
”Mi mancherà sempre la sensazione di vincere” ha detto Lorenzo, “mi mancherà competere e sentirmi molto euforico, ma a volte non puoi avere tutto nella vita”. Alla fine della stagione 2019, Lorenzo ha concluso la sua esperienza con la Honda, una moto che non è mai riuscito a comprendere fino in fondo. Una moto, in fondo, pensata e sviluppata per il Cabroncito, dominatore del Mondiale. Le cadute e i pessimi risultati con la RC213V hanno spinto Lorenzo a cercare nuove strade. Oggi, il maiorchino è collaudatore per la Yamaha.
”Non ho una moto perché non so se riuscirei ad andare piano – ha detto nell’intervista -. Io non sono mai stato lento. Ho preso la patente a 23 anni, altrimenti sarei stato il campione del mondo 250 e MotoGP ma senza licenza”.
MotoGP, Lorenzo: “Chi ha detto che avevo paura?”
Lorenzo ha respinto le critiche che lo hanno accompagnato negli ultimi mesi dell’ultima stagione. ”Chi ha detto che avevo paura di andare in moto?” ha sottolineato. Lo spagnolo, che ha assistito da comprimario al trionfo mondiale di Marquez, capace di portare praticamente da solo la Honda del team Repsol al titolo costruttori, ha fornito la sua versione. “Ho detto che mi ero fatto male. Ho sempre avuto molto rispetto per le moto, ma non ne ho mai avuto paura. La Honda che guidavo non mi dava troppa fiducia, ma non ho avuto il tempo per cambiare le cose”.
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