In Auto… per fare la spesa: la trovata dei supermarket americani

Una trovata della grande distribuzione americana, fare la spesa restando a bordo della propria auto, evitando persino di mettersi in coda. Agli americani a quanto pare piace e lo hanno chiamato feed in.

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Uno dei punti di distribuzione di generi di necessità di Las Vegas (Getty Images)

Quando si dice che il coronavirus ha completamente stravolto quelle che sono le più normali abitudini si dice qualcosa di assolutamente pratico e quotidiano. In questi ultimi giorni, per esempio, la grande distribuzione americana è stata costretta a far fronte a un crescente numero di persone bloccate in attesa in parcheggio virgola in coda, per entrare nei supermercati. Dunque, qualcuno, ha pensato di accelerare il processo.  E ha creato il feed in.

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Bancali direttamente in parcheggio per andare incontro a chi ha bisogno di poche cose fondamentali (Getty Images)

La spesa in auto per un feed in

Il feed in tecnicamente è una sorta di rifornimento. Solo che anziché riempire il serbatoio di carburante ci si fa riempire di generi alimentari il proprio bagagliaio. Pare che il primo ad avere l’idea sia stato il gestore di alcuni punti vendita di Las Vegas, una delle città che è stata più duramente colpita dalla crisi: gli hotel hanno chiuso, così come i casinò. In questo momento nella città del peccato non circola un dollaro. Quindi ognuno cerca di arrangiarsi come può.

Notando le auto ferme in parcheggio con la coda di persone che attendeva di entrare nel suo supermercato gli è venuta l’idea di portare alcuni bancali all’esterno e lasciare che la gente li pagasse cash nel modo più semplice e più rapido possibile. Poi si è organizzato per un servizio extra.

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Anche le ONG stanno cominciando a distribuire generi di conforto direttamente nei parcheggi, senza code e senza resse (Getty Images)

Direttamente nell’auto del cliente

In un paio di giorni è nata un’applicazione che consente a chi compra, direttamente dal parcheggio, restando a bordo della propria auto, di ordinare una serie di prodotti di prima necessità che alcuni addetti recapitano al destinatario caricando direttamente l’auto. Il sovrapprezzo del servizio è del 5% sul totale della spesa.  Il supermercato mantiene la propria quota di guadagno, non deve sobbarcarsi il costo del trasporto a casa che è molto problematico di questi tempi. Il costo degli addetti che provvedono al trasporto della merce – che puntano anche a una piccola mancia – si paga abbondantemente con l’extra. Ma la grande distribuzione, in questo modo, ha anche altri vantaggi: si evita il continuo spostamento di merci dal magazzino gli scaffali. Moltissimi generi passano direttamente al cliente senza passare per esempio dai frigo. Tutto è molto più rapido e veloce e, soprattutto, mirato.

Il feed in è diventato un sistema utilizzato anche dalle ONG le organizzazioni benefiche che operano sul territorio che riescono ad accontentare un gran numero di persone distribuendo genere di necessità direttamente dai bancali. Anche in questo caso si bada al sodo e al concreto. Di questi tempi, con pochi soldi a disposizione, se un’azienda può regalare cibo, coperte o qualsiasi cosa utile, viene accolta di buon grado. Meglio ancora se la distribuzione ci pensa da sola. Le organizzazioni prestano il loro parcheggio. Il bancale viene depositato e, badando solo che tutto si svolga con ordine e che non ci sia un assalto a quanto viene distribuito, i volontari si preoccupano solo di mantenere ordinato il traffico delle merci e delle persone.

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