Incentivi Auto, la “rivolta” degli ambientalisti e la richiesta al Governo

Il governo pensa a una serie di incentivi auto per aiutare a risollevare il calo delle vendite delle ultime settimane. Gli ambientalisti vorrebbero però che fossero limitate a chi sceglie veicoli “green”.

incentivi auto
Foto: Pixabay

Il lockdown a cui abbiamo dovuto sottostare per diverse settimane ha inevitabilmente avuto effetti positivi anche sulla vendita di auto. La domanda, in virtù dell‘impossibilità di spostarsi a causa delle misure restrittive, è certamente calata. Qualche segnale di risveglio si è avvertito in questi primi giorni di maggio in cui il numero di immatricolazioni ha registrato un miglioramento effettivo rispetto a tutto il mese di aprile. Per far sì che la situazione possa sbloccarsi in modo più incisivo sarebbe però utile pensare a un sistema di incentivi per l’acquisto di auto, che potrebbero essere approvati nei prossimi giorni dal governo.

Non si conoscono ancora le caratteristiche del provvedimento, ma c’è chi ritiene che questo possa essere limitato a chi sceglie di acquistare “veicoli green”. È il caso degli ambientalisti che hanno deciso di scrivere una lettera al premier Conte per far conoscere il proprio punto di vista.

Incentivi auto devono privilegiare chi pensa all’ambiente

Poter contare su importanti agevolazioni economiche può essere una spinta per chi è indeciso in merito all’acquisto di un’auto e lo rimanda da tempo. E in un periodo di importante flessione economica come quello che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria potrebbero essere quanto mai importanti per aiutare le aziende del settore.

Ma chi potrebbe beneficiarne? Il governo non ha ancora dato risposte ufficiali in merito, ma c’è chi pensa che dovrebbe essere data particolare attenzione alle scelte fatte dagli utenti. A sostenerlo sono Kyoto Club, WWF, GreenPeace, Legambiente, Transport&Environment e Cittadini per l’Aria, firmatari di una missiva indirizzata al presidente del Consiglio. “I fondi destinati al rilancio dell’economia non devono riportarci agli stessi (o peggiori) livelli di inquinamento pre-Covid” – si legge. Insomma, l’epidemia potrebbe essere l’occasione anche per darci un nuovo approccio alla quotidianità.

Una misura per spingere il mercato potrebbe quindi essere importante, ma dovrebbe essere pensata in modo oculato. “Comprendiamo che il supporto alla domanda è fondamentale – sostengono le associazioni – per la ripresa dell’industria automobilistica. Ma non un centesimo pubblico deve essere speso a sostegno dell’acquisto di motori che non siano a basse e zero emissioni e che non contribuiscano alla decarbonizzazione“.

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Batterie auto elettriche
La stazione di ricarica per auto elettriche (Getty Images)

Incentivi Auto, come dovrebbe agire il governo

Le associazioni ambientaliste non si limitano a questo, ma danno all’esecutivo anche alcuni suggerimenti utili da seguire.

Importanti vantaggi potrebbero infatti arrivare agevolando le risorse destinate al trasporto pubblico elettrificato. Utile anche l’attenzione nei confronti della mobilità attiva nei centri urbani. L’inquinamento potrebbe infatti calare attraverso l’utilizzo, soprattutto per le distanze più brevi delle biciclette, reso possibile anche grazie al “bonus mobilità” proposto dal Ministro dei Trasporti De Micheli (si pensa a un incentivo pari a 500 euro).

Ma non è finita qui. Si pensa anche a una possibile “penalizzazione” per chi dovesse compiere scelte d’acquisto in senso contrario. È il caso, ad esempio, di chi privilegia modelli diesel, benzina o gas, che non dovrebbero avere diritto a “nessun fondo pubblico”.

Le imprese del settore sono in difficoltà, ma anche eventuali misure di sostegno non dovrebbero essere concesse a cuor leggero. Nella lettera si sottolinea infatti come “i piani di salvataggio per le imprese automobilistiche siano concessi solo a condizione che queste ultime si impegnino a mettere fine allo sviluppo di nuovi modelli a combustione interna al più tardi al 2025 e a vendere solo veicoli a zero emissioni dal 2030 in poi“.

Anche il modo di lavorare dovrebbe cambiare. I sostenitori dell’ambiente pensano infatti come sia importante stimolare la produzione di veicoli elettrici e batterie sostenibili, oltre ovviamente alla diffusione delle specifiche colonnine, indispensabili per la ricarica dei mezzi.

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