Motogp, che succede con un caso di covid-19: Ezpeleta spiega il protocollo

MotoGP. Carmelo Ezpeleta, capo della Dorna, ha parlato del protocollo per la ripresa del Mondiale  in un’intervista a Radio Marca

La stagione 2020 deve iniziare, e soprattutto deve finire. Sembra questo l’indirizzo principale della Dorna, che organizza il Motomondiale. Il presidente Carmelo Ezpeleta ha illustrato i dettagli del protocollo di base pensato per le gare in un’intervista a “Radio Marca“. Chiunque entri nel paddock verrà testato, ha spiegato. Ma un po’ come accade nel campionato di calcio tedesco, in cui se un giocatore risulta positivo non viene messa in quarantena l’intera squadra, si cercherà di andare comunque avanti con le gare. “Il gran premio non si ferma se c’è un positivo” ha detto Ezpeleta, “ora siamo più preparati rispetto all’inizio della stagione“.

Dunque, non si ripeterà quanto successo nel gran premio di Formula 1 in Australia, fermato con tutte le scuderie già all’interno del paddock. Naturalmente, in caso di circostanze eccezionali la possibilità di fermare e annullare la corsa non potrà non essere presa in considerazione.

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Ezpeleta, le dichiarazioni su Rossi e la MotoGP 2020

Ezpeleta, le dichiarazioni su Rossi e il calendario 2020
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Comunque, Ezpeleta si mostra ottimista, visti i protocolli che andranno sottoposti alle varie nazioni in cui si correrà. In molti circuiti, promette il numero 1 della Dorna, si correranno due gran premi, come a Jerez dove il Mondiale avrà inizio con le gare del 19 e del 26 luglio.

Ezpeleta lascia intendere che all’inizio di giugno potrebbe essere ufficializzato il calendario. Riserva anche una battuta conclusiva sulla presenza di Valentino Rossi. “Conta tanto, e non c’entrano le considerazioni economiche. E’ importante che stia bene e che abbia voglia di correre” ha detto. “Insieme parliamo di tante cose, ma mai del suo ritiro“. Di una cosa Ezpeleta è certo. L’eventuale accordo del Dottore con il team Petronas, conclude, “sarebbe fenomenale“.

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