MotoGP, calendario 2020: addio GP Usa, ottimismo per la Thailandia

MotoGP, annunciata la definitiva cancellazione del GP Usa a Austin. Si lavora per mantenere la tappa di Buriram a novembre

MotoGP, calendario 2020: addio GP Usa, ottimismo per il GP Thailandia
MotoGP, calendario 2020: addio GP Usa, ottimismo per il GP Thailandia

Resta ancora da definire il calendario autunnale della MotoGP, stravolto a causa del Covid-19. L’annuncio definitivo sulle restanti gare della stagione si attende a breve. Nel frattempo, però, il peggioramento della situazione sanitaria negli USA e l’incremento dei contagi nello stato del Texas hanno costretto gli organizzatori a cancellare il Red Bull Grand Prix of The Americas sul circuito di Austin. Il GP Usa, inizialmente previsto ad aprile, è dunque definitivamente cancellato e tornerà a disputarsi solo nel weekend del 16-18 aprile 2021.

Questa decisione potrebbe fare da preludio anche alla cancellazione del gran premio di Formula 1 previsto a novembre del 2020. Anche la Liberty Media dovrebbe annunciare il calendario completo, ma a questo punto c’è grande incertezza sui tempi.

Il calendario della MotoGP però potrebbe mantenere il GP Thailandia a Buriram a novembre. Lo scorso marzo, il governo thailandese aveva rinviato l’evento, in calendario a ottobre, dopo che la Dorna Sports e la Fédération Internationale de Motocyclisme avevano cancellato la prima tappa del Mondiale 2020 in Qatar.

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MotoGP, le speranze per il GP Thailandia

MotoGP, le speranze per il GP Thailandia
MotoGP, le speranze per il GP Thailandia

La Thailandia ha allentato le restrizioni e riaperto i confini ai viaggiatori stranieri anche se soltanto a chi viaggia per affari o per ragioni mediche. Gli organizzatori sperano per questo di poter mantenere il gran premio in calendario il 21-22 novembre.

Avviato anche un piano per estendere l’accordo con la Dorna, che scade quest’anno, fino al 2025. Come ha detto il portavoce Traisuree Traisanakul, secondo quanto riferisce il Bangkok Post, “sarà il Governo a pagare metà dei 50 milioni di euro che servono a mantenere la licenza per ospitare la MotoGP per altri cinque anni“.

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