F1 Ungheria, pagelle del GP: Hamilton secchione, Ferrari a ripetizione

GP Ungheria Hamilton
Lewis Hamilton, seconda vittoria stagionale sempre più vicino al record di Schumacher (Getty Images)

Dal Gran Premio F1 di Ungheria ci si aspettava che la pioggia potesse scompaginare un pochino le carte in tavola e magari mettere in difficoltà Hamilton e Mercedes. La pioggia si è vista ma non ha influito per nulla…

F1 Ungheria
Lewis Hamilton continua a dominare: seconda vittoria stagionale in Ungheria (Getty Images)

Lewis Hamilton – Infligge dopo pochi giri un distacco abissale trasformando il GP F1 Ungheria in un monologo di una noia mortale. Perfetto, inattaccabile, come quello di un grande attore che recita a memoria e senza copione. I doppiaggi non lo mettono in difficoltà e non potendo doppiare la sua ombra, pur di lamentarsi con qualcuno, l’inglese se la prende con le gomme. Ottava vittoria, record della pista, pole, giro veloce, anche basta… Voto 9, perfetto, pure troppo.

Max Verstappen – Offre uno dei pochi colpi di scena di giornata danneggiando l’auto mentre si sposta verso la griglia (mah!) Poi però centra l’unico obiettivo possibile: infilarsi tra le Mercedes in quello che è un dominio assoluto dei tedeschi. Bravo ad amministrare le gomme sul pressing finale di Bottas. Dedica giustamente la vittoria ai meccanici che hanno risolto i suoi problemi. Voto 7, ricondizionato.

Valtteri Bottas – Ha il merito di non accontentarsi mai. Non vuole essere il compagno di banco di quello bravo. Quando decide di cambiare le gomme e di prendersi qualche rischio per attaccare Verstappen dimostra comunque di essere un vincente in una scuderia vincente. Si migliora molto a ogni giro anche se alla fine gli mancano pochi decimi per dare la doppietta alla Mercedes. Forse quel cambio gomme doveva farlo prima. Voto 6, alla ricerca della perfezione.

Lance Stroll – Subisce un po’ troppo in avvio quando Hamilton ammazza la gara e Verstappen fa di tutto per andargli dietro. Il giovane pilota Racing Point, doppiato da Hamilton a undici giri dal termine quando è quarto, capisce che il podio può attendere e si limita ad amministrare una macchina di grande affidabilità. Voto 6.5, decisamente bravo.

Alexander Albon – Dopo le deludenti prove di ieri risponde a tono alle voci di mercato che lo vogliono fuori, l’anno prossimo, per fare spazio a Vettel. Conferma la sua competitività e supera Vettel in un momento quasi emblematico della sua gara. Voto 6, orgoglioso.

Sebastian Vettel – Fa quello che può ma alla fine non riesce a reggere né il tempo delle Mercedes e delle Racing Point che erano davanti in prova e nemmeno quello della Red Bull quando anche Albon lo passa senza angoscia negli ultimi giri. Finisce con il silenziatore. Voto 5.5, dimesso.

Carlos Sainz – In uno dei pochi highlight del pomeriggio attacca Leclerc solo per il gusto di andare davanti al suo prossimo compagno di squadra. Ci riesce con uno bel sorpasso. Voto 6, determinato.

Charles Leclerc – Conferma tutti i problemi suoi e della macchina che si dimostra molto meno competitiva rispetto a quella di Vettel chiudendo un fine settimana davvero ordinario. Problemi di gomma forse, ma anche di atteggiamento dopo il pasticcio combinato in Stiria. Voto 5, inconsistente.

Kevin Magnussen – Se fosse in pista non con una Haas ma con una delle vetture più competitive sarebbe stato podio e forse MVP. Si dimostra affidabile e molto aggressivo lottando ad armi quasi pari con Ricciardo e relegando parecchio alle spalle persino Leclerc e le due McLaren. Voto 6.5, consistente.

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