Anche se i conti di questa stagione sono in rosso e servirà un robusto aiuto da parte di sponsor e investitori per farli tornare, la Haas ha riconfermato il suo programma di Formula 1 anche per le prossime due stagioni.
Una riconferma che era molto attesa e che evita ulteriori fughe dal panel del Mondiale in una delle stagioni sicuramente più difficili dal punto di vista economico.
Da tempo si parlava di una possibile dismissione della scuderia che, qualche settimana fa, ha firmato il nuovo Concord Agreement. È vero che di fatto questa firma impegnava tutte le scuderie a mantenere un posto all’interno del campionato automobilistico più importante del mondo fino al 2025. Ma è altrettanto vero che il momento molto particolare legato alla pandemia e al lockdown aveva consigliato prudenza sia alla Liberty Media che alla FIA garantendo a tutti i proprietari la possibilità di sganciarsi dall’impegno in caso di crisi economica o di mancato apporto da parte degli sponsor.
La Haas, sotto questo aspetto, era a rischio. Le difficoltà di questa stagione, rese ancora più problematiche da risultati agonistici certo non straordinari da parte di Magnussen e di Grosjean, avevano tenuto in forse l’operatività della scuderia anche per tutto l’anno prossimo.
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Günther Steiner, responsabile operativo della scuderia, ha garantito che la Haas rimarrà al suo posto almeno per altri due anni: “Abbiamo avuto la garanzia che i conti di quest’anno saranno ripianati e avremo abbastanza budget anche per programmare la prossima stagione. C’è stata una profonda riflessione con la proprietà (Eugene Francis Haas è il maggiore azionista della scuderia n.d.r.) e siamo tutti d’accordo sul fatto che l’anno prossimo vogliamo esserci e fare il meglio di quest’anno. Ci sono stati tanti problemi, difficoltà, ma dobbiamo dare atto agli organizzatori e stanno cercando di mettere le piccole scuderie nelle condizioni di essere sempre più competitive e lasciare proprio oggi sarebbe un peccato”.
La Haas pensa al futuro e anche nuovi piloti. Ancora Steiner: “Abbiamo una squadra che, nonostante le sue prestazioni modeste, funziona bene. Se il limite di budget verrà finalmente imposto a tutti i team la competizione dovrebbe diventare più interessante. Magari non subito, con il tempo. Il fatto che anche le entrate siano distribuite in modo più equo è positivo per le piccole scuderie. È un buon passo nella giusta direzione per garantire che tutti possano vincere un giorno”.
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