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Valentino Rossi punta sulla Yamaha: “A Misano siamo davvero competitivi”

Come ogni volta quando sente aria di casa, Valentino Rossi è carico come una molla.

Valentino Rossi, torna sulla pista di Misano (Getty Images)

Misano è la sua pista e finalmente le difficoltà di Spielberg per lui e la Yamaha sembrano essere definitivamente alle spalle.

Valentino Rossi scommette sulla sua moto

Al punto che il Dottore è pronto a puntare sulla sua moto: “Ci lasciamo alle spalle due settimane molto difficili in Austria e sul circuito di Spielberg dove sapevamo che la nostra moto poteva essere meno performante. Alla fine siamo riusciti a ridurre i danni ma i problemi ci sono stati. A Misano sono convinto che le cose andranno in modo completamente diverso perché qui la moto è più performante e perché molti dei problemi che abbiamo trovato nelle ultime due prove credo siano finalmente stati superati”.

Tuttavia, la Yamaha, a Misano avrà un gap significativo rispetto a Ducati e Honda: “C’è un asfalto nuovo e contrariamente alle nostre avversarie noi non siamo ancora riusciti a trovarlo quindi partiamo con un po’ di ritardo e cerchiamo di capire fin da subito, fin dalle prime prove libere, come rispondono la moto e le gomme… Poi faremo le nostre conclusioni e cercheremo di studiare il setup migliore per la gara”.

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Aria di casa

A Misano Adriatico si rivedrà un po’ di pubblico e quasi tutti avranno la maglia gialla d’ordinanza del dottore: “Correre è qui per me è speciale perché vivo a 10 chilometri da questo circuito sul quale sono cresciuto e ho cominciato a girare fin da quando ero bambino. Lo conosco benissimo, forse meglio di chiunque altro anche se nel corso degli anni è cambiato molto. Quest’anno, poi, con il nuovo asfalto è tutto lavoro nuovo, anche per me. La presenza del pubblico è un segnale significativa anche se si tratterà di poche persone: finalmente cominciamo a riaprire le porte del nostro sport è un modo come un altro per dimostrare che stiamo cercando tutti di tornare alla normalità e che siamo sulla direzione giusta”.

Ma il COVID-19 continua a fare paura anche a Valentino Rossi, soprattutto dopo la notizia della positività del pilota di Moto 2 Jorge Martin: “Sicuramente è una cosa che mi intimorisce molto, questa pandemia è decisamente molto seria. Siamo tutti molto spaventati e preoccupati e stiamo tutti prendendo le cose estremamente sul serio. Le precauzioni nel paddock sono tante ma evidentemente non possiamo ancora dire di essere fuori dall’emergenza”.

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Nessun ripensamento

Valentino Rossi spazza via definitivamente le voci che, in settimana, avevano di nuovo ipotizzato una sua riflessione circa un possibile ritiro: “In questo momento qualcuno scrive un titolo del tipo ‘Valentino Rossi si ritira’ sicuramente tutti andranno a cliccare. E credo che sia per questo motivo che molti continuano a scrivere che sto per ritirarmi o che penso di ritirarmi. In realtà non c’è assolutamente nulla di vero. Non è cambiato nulla rispetto a due settimane fa. Con il Team Petronas siamo accordo su tutto, praticamente al 99%. Mancano soltanto la firma e pochi dettagli. Non so se c’è qualcuno che spera che mi ritiri o che voglia che mi ritiri, la cosa non mi interessa. Ho intenzione di correre almeno per un’altra stagione e credo che già a Barcellona saremo in grado di fare l’annuncio ufficiale”.

Con Yamaha, invece, i rapporti sono sempre freddini e Valentino Rossi non lesina qualche critica al management della scuderia anche perché, in fin dei conti l’anno prossimo resterà sotto il marchio dei tre diapason: “La squadra ha messo sotto contratto Jorge Lorenzo come race driver e credo che sia stata una gran cosa perché la sua esperienza Lorenzo può sicuramente arricchire quella che è la competenza delle scuderie. Stiamo vedendo quello che Pedrosa riesce a fare con la KTM con cui sta collaborando da pochi mesi. Ma succo di questa collaborazione tra Yamaha e Lorenzo, per il momento, non si vede ancora. La verità è che in Yamaha, a volte, accadono cose un po’ strane che non sappiamo spiegarci e che forse non doveste chiarire con noi piloti ma con il management dei team”.

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Stefano Benzi

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