GP Misano, Paolo Simoncelli ricorda Marco: “Avrebbe tanto da insegnare”

Paolo Simoncelli, all’arrivo a Misano, la pista intitolata al suo Marco, non può ricordare con un moto di commozione il suo sfortunato figlio.

Paolo Simoncelli
Paolo Simoncelli (Foto: Getty Images)

Il Motomondiale fa tappa a Misano, una tappa certamente speciale per tutti gli appassionati italiani. Ormai da qualche anno, infatti, la pista è intitolata a Marco Simoncelli, scomparso nel 2011 in seguito a un incidente avuto durante una gara a Sepang, in Malesia, ma rimasto nel cuore di chi ama il mondo dei motori, che ne aveva apprezzato il talento pur essendo ancora giovanissimo. Questo non può che suscitare un moto di commozione in Paolo, il papà dello sfortunato pilota, rimasto nel mondo delle due ruote con un suo team.

Arrivare in una location familiare sarà certamente piacevole per lui, anche se sarà impossibile provare un po’ di nostalgia. “Misano è praticamente a 10 km da Coriano (la città dei Simoncelli, ndr), quindi per noi sarà un po’ come sentirci a casa – ha detto al quotidiano Libero -. Gli ultimi viaggi sono stati particolarmente stressanti a causa delle regole anti Covid, ora sentiremo meno questo peso, anche se non sentire l’affetto della gente renderà tutto un po’ più triste. Non possiamo però non fare i complimenti alla Dorna e a Carmelo Ezpeleta perché sono stati molto bravi nell’organizzazione. Hanno inoltre capito come fosse importante supportare i team, altrimenti per molti sarebbe stato un vero tracollo”.

Marco Simoncelli
Marco Simoncelli (Getty Images)

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Paolo Simoncelli e il pensiero al suo Marco

In questa prima parte di stagione gli incidenti in gara non sono mancati, ma fortunatamente, a parte qualche infortunio (come quello avuto dal campione del mondo Marc Marquez), nessuno ha subito conseguenze serie. “Anche in questa occasione si è visto come tutti siamo legati al nostro destino. Fortunatamente ha deciso che non fosse il momento di riscuotere nuovamente”.

Impossibile però non ricordare Marco, proprio in quella che ora è la sua pista: “La sua mancanza si sente, è inevitabile. Sono convinto che, se ci fosse, ora sarebbe più maturo e avrebbe la possibilità di insegnare qualcosa ai ragazzi che stanno emergendo ora. Non solo nella gestione della moto, ma anche in ambito umano. Lui sarebbe stato certamente protagonista di tanti duelli con Marquez“.

L’esperienza nel Motomondiale e quella da papà di un pilota gli permette di giudicare con freddezza la scelta di Marquez. Lo spagnolo, infatti, dopo avere tentato di tornare in pista a pochi giorni dall’intervento, ancora non sa quando potrà gareggiare nuovamente. “Da responsabile di un team posso capire il suo atteggiamento. C’era il Mondiale di mezzo e ovviamente fai il possibile per accorciare i tempi. Non credo comunque che sia stato spinto dalla Honda. Da papà, però, avrei fatto il possibile per spingerlo a cambiare quella decisione” – ha concluso.

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