Valentino Rossi alla Yamaha Petronas: il pilota svela un retroscena sulla trattativa

Valentino Rossi ha svelato in un’intervista i retroscena che lo hanno portato a passare in Yamaha Petronas, scherzando sull’incontro con Jarvis.

Valentino Rossi
(Foto: Getty)

Il Dottore sarà un pilota del team satellite Yamaha a partire dal prossimo anno. Una trattativa per certi versi estenuante, annunciata solamente in Catalogna dopo mesi di attesa. A tal proposito, Rossi ne ha voluto svelare i retroscena con la sua solita ironia che lo contraddistingue ormai da sempre.

Un passaggio che non lo lascerà certo indietro rispetto agli altri, dato che potrà contare su una moto di livello, come stanno dimostrando in questa stagione Fabio Quartararo, che prenderà il suo posto nel team ufficiale, e Franco Morbidelli, il quale diventerà suo compagno di squadra. “Sono molto orgoglioso di questa scelta, volevo continuare a correre – spiega il nove volte campione mondiale MotoGPIl mio piano era capire se fossi tuttora competitivo ma è andata in maniera diversa“.

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Valentino Rossi svela i retroscena sulla trattativa con Petronas: “Pensavo che Jarvis mi volesse licenziare”

Valentino Rossi
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Sono stato in Yamaha ufficiale per molto tempo – spiega il pilota di Tavullia ma questo passaggio è un bene per me e devo ringraziare Jarvis e Yamaha perché mi daranno supporto diretto. In fondo non cambierà molto, se non i colori della moto. Petronas è una moto di alto livello che ha già raggiunto ottimi risultati“.

In un’intervista a GPone, Valentino Rossi spiega come è andata tra lui e Lin Jarvis prima che iniziassero le trattative con Petronas, scherzandoci su. “Un giorno Lin mi ha chiamato e mi ha detto che sarebbe venuto a Tavullia per parlarmi, ho subito pensato che non fosse una buona notizia. Dico sempre che è arrivato per licenziarmi (ride)”.

Ma le cose, per sua fortuna, non andarono così: “Mi aspettavo che sarebbe stata dura riavere il posto nel team ufficiale, Quartararo già l’anno scorso ha fatto vedere ottime prestazioni. Così Lin mi ha dato la notizia e gli ho risposto che allora Yamaha avrebbe dovuto fare una terza moto ufficiale e da lì poi le cose si sono evolute fino a questo punto“.

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