Zanardi, le perizie ricostruiscono l’incidente: due versioni, le differenze

Emergono le ricostruzioni della possibile dinamica dell’incidente di Alex Zanardi. Due perizie coincidono, secondo l’esperto di parte della famiglia del pilota l’autista del tir avrebbe invaso la corsia

"Zanardi provò a evitare il tir": le perizie ricostruiscono l'incidente
“Zanardi provò a evitare il tir”: le perizie ricostruiscono l’incidente

Alex Zanardi avrebbe perso il controllo della sua handbike. Sarebbe stato questo fattore a causare il grave incidente dello scorso 19 giugno quando il campione andò a sbattere contro un tir che proveniva in direzione opposta sulla statale 146 tra San Qurico d’Orcia. Almeno secondo il perito Dario Vangi, professore di progettazione meccanica e costruzione macchine all’Università di Firenze, consulente del procuratore capo Salvatore Vitello e del pubblico ministero Serena Menicucci.

Sulla perdita di controllo concorda anche una seconda perizia depositata alla Procura della Repubblica di Siena. E’ la perizia di parte, realizzata dal professore Mattia Strangi incaricato dall’autista dell’autocarro, Marco Ciacci, 44 anni, indagato per lesioni colpose.

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La dinamica dell’incidente: le ricostruzioni dei periti

La dinamica dell'incidente: le ricostruzioni dei periti
La dinamica dell’incidente: le ricostruzioni dei periti

Entrambe le perizie evidenziano che il tir viaggiava a 38 km/h mentre Zanardi andava a 50 km/h, in ogni caso entro i limiti di velocità in quel tratto di strada. Secondo quanto apprende l’Adnkronos, come riporta il Messaggero, i due periti concorderebbero sulla sostanziale dinamica dell’incidente.

Zanardi avrebbe visto il camion in direzione opposta e tentato di girare verso destra, con l’obiettivo di allontanarsi dal centro della carreggiata. L’handbike però sarebbe andata in sovrasterzo, e di conseguenza si sarebbe ribaltata. Zanardi sarebbe caduto nell’altra corsia battendo contro il cerchione anteriore sinistro dell’autotreno.

Anche la famiglia di Zanardi, in qualità di parte offesa, ha depositato una contro-perizia che aprirebbe, riferisce sempre il Messaggero, uno scenario completamente diverso. Secondo l’ingegnere Giorgio Cavallin di Padova che l’ha curata, l’incidente si sarebbe verificato per un’invasione di corsia del camion. Adesso la parola passa alla Procura che può definire i termini del procedimento o richiedere nuove indagini.

Se il processo dovesse partire, il pm potrebbe chiedere l’archiviazione per l’indagato Ciacci oppure invocare il rinvio a giudizio per lesioni colpose gravissime.

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