Francia, stangata per i veicoli più inquinanti: tassa da 50mila euro

La proposta anti inquinamento della Francia: una tassa da 50mila euro per le supercar come Ferrari e Lamborghini

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Inquinamento auto (Getty Images)

Una tassa contro l’inquinamento. Proposta non certo nuova quell al vaglio del Governo francese ma a far discutere è la cifra di cui si parla. Fino a 50mila euro di tassa per le auto più inquinanti, in particolare modo le supercar come Ferrari e Lamborghini. La nuova tassazione potrebbe entrare in vigore già nel 2021, per poi arrivare a pieno regime l’anno successivo.

Obiettivo decisamente condivisibile ma si parla comunque di cifre importanti anche se destinate ad un settore – quello appunto delle supercar – caratterizzato da costi molto elevati.

L’ipotesi al vaglio del Governo transalpino è stata rivelata da Bloomberg e riguarderebbe i modelli ad elevate prestazioni. Parliamo di una tassazione che sarebbe introdotta nel secondo mercato europeo per immatricolazioni con inevitabili conseguenze. l’Europa si è distinta sempre per le misure restrittive in maniera di inquinamento ma ora la Francia prova ad andare oltre.

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Francia, tassa da 50mila euro per le supercar

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Traffico in Francia (Getty Images)

Già oggi le supercar più inquinanti devono fare i conti con un malus da 20mila euro. Cifra che sarebbe più che raddoppiata se dovesse passare la nuova normativa. Si arriverebbe a 40mila euro nel 2021 e 50mila nel 2022.

Ma come funzionerebbe la nuova tassazione per le supercar in Francia? Nella normativa è previsto un malus da 50mila euro per quelle vetture che hanno emissioni di CO2 superiori ai 225 g/Km a partire dal 2022. La tassazione salirebbe già l’anno prossimo a 40mila euro. Nel caso fosse approvata, tale norma non riguarderebbe soltanto le vetture supersportive ma anche grandi SUV che pagherebbero la massa elevata che li porterebbe a sforare il limite imposto.

Rispetto a Italia e Inghilterra, la Francia può incidere in maniera pesante in questo settore non avendo produttori nazionali attivi. Cosa diversa accadrebbe, invece, nel nostro Paese dove pensare ad un provvedimento del genere potrebbe significare penalizzare in modo troppo drastico alcune delle principali realtà industriali.

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