Hamilton vittima di razzismo in Italia: Lewis rivela l’accaduto

Lewis Hamilton ha parlato al Festival dello Sport e si è soffermato sui suoi trascorsi in Italia e sul razzismo subito nel nostro Paese

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Lewis Hamilton (Getty Images)

La prima volta non si scorda mai anche se forse per Lewis Hamilton la conoscenza con l’Italia sarebbe da dimenticare. Il pluricampione di Formula 1 ne ha parlato al Festival dello Sport in una lunga intervista in cui ha raccontato un po’ di sé. Tanti episodi portati a galla dal pilota Mercedes, impegnato oggi nelle prove del GP Eifel al Nurburgring nell’undicesima prova del Mondiale 2020. Parla della delusione provata nel Mondiale 2007, perso all’ultima gara a vantaggio della Ferrari di Raikkonen.

Ma sono soprattutto le sue parole sul tema razzismo a far rumore. Hamilton non ha mai nascosto il suo impegno, intensificato negli ultimi mesi come prova la scelta di avere una macchina tutta nera come omaggio al movimento Black Lives Matter. La testimonianza del suo voler prendere posizione in maniera importante.

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Hamilton confessa: “A 13 anni ho subito razzismo in Italia”

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Hamilton (Getty Images)

Nel corso della sua intervista Lewis Hamilton racconta la sua prima volta in Italia, a 13 anni. Il pilota era impegnato in una gara a Parma (“per la prima volta viaggiavo da solo” ha raccontato) e dei ragazzini lo hanno preso di mira: “Mi dicevano di tutto in pista”. Normale la rabbia e la delusione, incanalata però nelle gare, seguendo il consiglio del papà: “Mi ha detto di non combattere con i pugni ma in pista. Ho dato retta al suo suggerimento, altrimenti sarei finito in galera”.

Risultato ottenuto a giudicare dai risultati che l’inglese ha incamerato da allora: sei titoli mondiali e 90 vittorie. Impegno in pista, ma anche fuori, soprattutto contro il razzismo, come lui stesso racconta nell’intervista: “Abbiamo un ruolo importante, ognuno di noi ha una responsabilità”. Il suo obiettivo è “portare un cambiamento”, anche se ammette che il percorso è ancora molto lungo.

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