Honda con Tesla e FCA: consorzio per evitare multe su emissioni nell’UE

La Honda entra in un “consorzio” con Tesla ed FCA per evitare le mute dall’Unione Europe sulle emissioni di Co2

Honda
Honda (Foto: Getty Images)

La Honda entra nel pool di Tesla ed FCA allo scopo di aggirare la norma relativa alle emissioni di Co2 imposta a tutte le case automobilistiche dalla UE. Il confine è relativamente basso, di appena 95 g/km a vettura e non tutti i marchi riescono a rispettarlo. Honda in primis che, per evitare le multe milionarie in arrivo da Bruxelles, ha utilizzato la scappatoia del pool. Già, ma in che consiste?

E’ la condivisione dei numeri delle rispettive flotte con l’obiettivo di far abbassare i numeri, delle emissioni. In questo caso Honda è entrata in consorzio con Tesla; il marchio americano lo aveva già fatto l’anno scorso con FCA guadagnando circa un miliardo di euro. D’altronde, in caso di sforamento sulle emissioni, le multe sono decisamente salate. Si tratta di 95 euro a grammo sforati moltiplicati per il numero di auto immatricolare nel 2020. Ogni auto elettrica, allo scopo di mitigare le multe, pesa come due auto a motore endotermico e le plug-in sono un gruppo privilegiato.

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Honda e la decisione inevitabile

Tesla
Tesla (Getty Images)

La casa nipponica non ha potuto far altro, anche perché i suoi modelli elettrici nel Vecchio Continente di fatto non hanno quasi mercato. Tesla, in questo senso, è una garanzia ed anche FCA sta iniziando a contribuire, grazie ai primi modelli elettrici di Fiat Panda, 500 ma anche Ypsilon mild-hybrid e pe plug-in Renegade e Compass.

La Honda ha avuto il via libera dalla Commissione Europea dopo che la Schmidt Automotive Research ha visionato tutta la documentazione esibita dal colosso giapponese. Al momento, secondo i dati del primo semestre del 2020, Volvo, FCA/Tesla, gruppo BMW e Gruppo PSA hanno raggiunto l’obiettivo prefissato sui consumi. Appena quattro sui 13 marchi europei.

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