MotoGP, Dovizioso può far causa alla Ducati: le motivazioni

Secondo le dichiarazioni del suo manager, Andrea Dovizioso potrebbe decidere di far causa alla Ducati, team che lascerà al termine della stagione in MotoGP

MotoGP, Dovizioso può far causa alla Ducati: le motivazioni

MotoGP, Dovizioso può far causa alla Ducati: le motivazioni

Andrea Dovizioso potrebbe fare causa alla Ducati. L’ipotesi, di cui ha parlato alla Gazzetta il manager Simone Battistella, non avrebbe a che fare con il suo addio al team previsto per la fine dell’anno.

Il malcontento del pilota italiano è legato alla posizione del team di Borgo Panigale sulla questione delle valvole irregolari che hanno portato alla sanzione per le Yamaha.

Sanzione che ha portato la Dorna a punire le scuderie ma lasciando intatta la classifica del Mondiale piloti. La Yamaha è stata punita per quella che viene considerata una “leggerezza formale”.

Secondo quanto emerge dalle ricostruzioni della Gazzetta, i team rivali che fanno parte della MSMA, l’associazione dei costruttori nel Motomondiale, avrebbero stretto una sorta di patto promettendo di non presentare appello se la casa giapponese fosse stata sanzionata. Indipendentemente dalla tipologia e della gravità della decisione finale.

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MotoGP, la posizione di Dovizioso e la difesa della Ducati

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C’è anche chi parla di un ruolo attivo proprio di Gigi Dall’Igna e di Paolo Ciabatti, direttore generale e team manager della Ducati. I dirigenti si sarebbero detti soddisfatti se alla Yamaha fossero stati tolti i punti delle gare in cui avrebbero usato le valvole irregolari (la prima a Jerez, la seconda in Austria). Anche se quei punti fossero stati decurtati soltanto nel Mondiale team.

Tuttavia, se fossero stati azzerati anche i punti dei piloti nelle stesse gare, Andrea Dovizioso sarebbe terzo nel Mondiale a otto punti dal secondo posto eventuale di Rins. “Sarebbe imbarazzante se davvero la richiesta fosse partita dalla Ducati” commenta Battistella. Il manager dichiara alla Gazzetta che Dovizioso non sarebbe stato informato della proposta da portare in commissione.

E nemmeno della sentenza che è stata resa pubblica a tarda sera con un margine di una sola ora per presentare una protesta formale. Per questo, spiega, il pilota sta verificando le possibilità a disposizione per tutelarsi.

Si difende però il team Ducati. Non è stata un’idea nostra ha detto Ciabatti, “sarei sorpreso se Andrea prendesse questa decisione. Abbiamo cercato una posizione condivisa per risolvere una situazione che andava avanti da tempo”.

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