Continua a far discutere la decisione della FIA di ammettere Alonso ai test per giovani piloti ad Abu Dhabi. Il team principal Red Bull se la cava con una battuta 
La presenza di Fernando Alonso, 39 anni, ai test per giovani piloti di Abu Dhabi non va giù agli altri team. Soprattutto ai rivali che si trovano a lottare con la Renault, prossima squadra dell’asturiano, per il terzo posto nel Mondiale. Molto agguerrita anche la Racing Point, che come la Renault avrà un pilota nuovo l’anno prossimo, Sebastian Vettel che sostituirà l’appiedato Sergio Perez. Ma essendo in griglia quest’anno, il tedesco non potrà essere ammesso ai test dopo l’ultimo GP della stagione.
La Racing Point teme che l’ammissione di Alonso possa rappresentare un improprio vantaggio per la Renault in vista del 2021. Il team principal del team destinato a chiamarsi Aston Martin, Omar Szafnauer, ha rivelato che chiederà alla FIA spiegazioni sull’interpretazione del regolamento per questo tipo di test.
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Test di Abu Dhabi, Red Bull contro Alonso
“Mi sorprende che abbiano concesso a Fernando di partecipare ai test, ne parleremo con la FIA – ha spiegato -. Le regole mi sembrano chiare, è un test per giovani piloti e un quasi quarantenne che ha vinto due titoli mondiali non mi sembra giovane”.
Anche il team principal della Red Bull, Christian Horner, si è detto perplesso per la decisione della FIA. Anche se ha minimizzato la questione con un po’ di caustica ironia. “E’ solo un giorno di test, fa davvero tutta questa differenza?” ha commentato.
“Noi non abbiamo niente in contrario alla presenza di Fernando. Non avremmo niente da ridire nemmeno se ci fossero Carlos Sainz con la Ferrari o Sebastian Vettel con la Racing Point – ha aggiunto -. Però, dovrebbe essere un test per giovani e non sono sicuro come Fernando possa essere considerato tale. Se è un giovane pilota, allora noi potremmo chiedere di far partecipare Nigel Mansell. In fondo, non si è mai ufficialmente ritirato“.
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