Zona Bianca, nuova ipotesi del Governo: cosa può cambiare a metà gennaio

Il Governo starebbe pensando di introdurre un nuovo livello di restrizioni, la “Zona Bianca”, attivo nelle regioni considerate più virtuose.

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I ristoranti in “zona bianca” potrebbero riaprire (Foto: Getty Images)

Cosa accadrà dal 7 gennaio dopo che non saranno più in vigore le misure restrittive introdotte in Italia in occasione delle festività natalizie? Una decisione definitiva non è ancora stata presa, ma i colloqui tra i vari esponenti del Governo, che si stanno ovviamente consultando anche con gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, sono in corso per valutare quale sia la soluzione migliore per evitare che possa esserci una nuova impennata di contagi. La situazione emersa negli ultimi giorni impone la massima cautela, nonostante ci siano numerose categorie stremate sul piano economico dalle chiusure di questi mesi. A sorpresa, potrebbe essere introdotta una misura di quarto livello, denominata “zona bianca”.

La proposta è stata avanzata al premier Conte dal Ministro Franceschini, che non vorrebbe introdurla però prima del 15 gennaio. Non ci sarà però una situazione omogenea a livello nazionale come accaduto in quest’ultimo periodo. Tra gli aspetti che saranno presi in considerazione c’è l‘indice Rt, che indica quante persone possono essere contagiate da una sola persona in media e in un certo periodo di tempo in relazione, però, all’efficacia dei provvedimenti.

Possibile riapertura delle palestre (Foto: Getty Images)

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Zona bianca, la nuova misura a cui pensa il governo: cosa può cambiare

Al momento le certezze su come dovremo comportarci nei prossimi giorni sono davvero pochi. Oggi sarà l’unico giorno di “zona arancione”, mentre il 5 e il 6 gennaio si tornerà in “zona rossa”. Successivamente, come rivela il “Corriere della Sera”, salvo ulteriori cambiamenti allo studio, l’Italia entrerà in modalità “gialla” nei successivi due giorni e in quella “arancione” il 9 e il 10. Dall’11 al 15 è previsto il ritorno del “sistema a fasce“, che non sarà quindi più uniforme, ma che prevederà misure differenti a seconda dell’evoluzione dei contagi nelle varie regioni.

La novità caldeggiata da Franceschini preve il passaggio a una “zona bianca” dal 15 gennaio, pensata per provare a ridare fiato a un’economia in profonda sofferenza. Le zone che faranno registrare un decremento nella curva dei contagi potrebbero così riaprire ristoranti, bar, cinema, teatri, musei, palestre e piscine. A differenza di quanto accaduto finora, queste realtà non avrebbero limitazioni di orario. Solo a ridosso di quella data sarà però presa una decisione definitiva.

La necessità di continuare a operare con cautela resta il principio base caldeggiato dall’esecutivo. Proprio per questo, secondo quanto rivelato da La Repubblica, sarebbe necessaria la concomitanza di una serie di elementi per poter entrare nella “zona bianca”. Da quanto trapela, indispensabile sarebbe che non ci siano più di 50 casi di positività ogni 100mila abitanti.

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