Auto, vendite in calo anche a gennaio 2021: i dati del mercato italiano segnano ancora una contrazione dovuta alla pandemia di Covid
Il settore dell’Automotive ha subito durante la pandemia la contrazione più dura della sua storia recente. Una crisi che ha investito tutto il 2020 e che purtroppo sta continuando a mordere anche all’inizio del 2021. Per quanto riguarda il mercato auto italiano, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Anfia. Rispetto al gennaio dello scorso anno la contrazione è stata del 14%, con un totale di 134.001 immatricolazioni registrate.
Andando a scandagliare i numeri del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti possiamo notare come il calo più cospicuo riguarda le vetture ad alimentazione tradizionale (benzina e diesel). Con il segno positivo troviamo invece le elettrificate, con una crescita costante negli ultimi mesi. A subire il contraccolpo maggiore sono le macchine a benzina, con un meno 33%, seguite da vicino diesel, con un meno 31%. Anche il GPL è in flessione del 15% rispetto allo scorso anno. Il tutto viene bilanciato dalla crescita delle mild e full hybrid del 128%. Anche le totalmente elettriche di attestano attorno al +121%, potendo contare ovviamente sui bonus governativi introdotti nell’ultimo periodo.
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Auto, vendite in calo anche a gennaio 2021: crescono solo le elettriche
Per quanto riguarda i vari segmenti del mercato dell’auto, le immatricolazioni di gennaio 2021 segnano un calo soprattutto nelle medie (-30%) e nelle medie-inferiori (-31%), mentre le superiori sono sostanzialmente stabili (0,1%). Una contrazione significativa si segnala anche per le utilitarie (-13%), con i modelli di Fiat Panda e Fiat 500 che si confermano i più venduti.
Per quanto riguarda la categoria dei SUV, la contrazione è del 7%, con il neo Gruppo Stellantis a farla da padrone. Il 26% delle nuove immatricolazioni riguarda infatti vetture del consorzio FCA-PSA, con il modello Jeep Renegade in vetta alle vendite.
Intaccate anche le transazioni che coinvolgono le macchine sportive e di lusso, con un meno 22% per le prime e un meno 27% per le seconde, rispetto al gennaio 2020.